Facciamo però delle distinzioni: Elisabetta non è la nuova compagna di Fini, ma la sua nuova fiamma. Perché va bene il revisionismo, ma senza esagerare!
L'occasione per rimpinguare le casse comunali è ghiotta, ma lo è anche la sensazione che questa operazione non sia votata al miglioramento della qualità di vita dei cittadini. Quello che i cittadini non capiscono, e contro cui si ribellano (anche troppo) silenziosamente, è il motivo di una tale condotta del sindaco Vasco Vasconi e della sua giunta.
Ci sono manovre impopolari che sono necessarie per tenere in piedi i bilanci, per aggiustare alcune situazioni di viabilità, per migliorare esteticamente un borgo che fa del turismo la sua arma preponderante per il futuro. Ma questa mossa è appare proprio senza senso, penalizzante per la cittadina (chiedere ai commercianti del centro storico e della piazza principale per capire il brusco calo delle entrate subìto grazie alla chiusura del centro e alla pedonalizzazione della piazza) e per i suoi abitanti.
Riporto il (lungo e non sempre chiaro e in grado di centrare il nocciolo della situazione) testo della lettera che i commercianti stanno facendo girare nei locali, nei negozi, tra vicini di casa, per porre all'attenzione di tutti quale danno verrebbe arrecato alle loro attività e alle loro abitudini quotidiane se il progetto andasse davvero in esecuzione.
Probabilmente non siete abituati a lettere aperte a Voi rivolte in tono gentile e sincero ma, questa vuole essere una serena richiesta che nasce non da presupposti politici bensì dalla consapevolezza e dall'esigenza di rendere partecipe la nostra Amministrazione di un forte disagio nel quale qualche scelta avventata potrebbe portarci con non poche conseguenze.Il mio amore verso questo paesello, nel quale sono nato ma in cui non risiedo più da anni, mi spinge a condividere le apprensioni dei cittadini coinvolti. Vedremo come andrà a finire.
Da tempo si parla del nuovo piano parcheggi riguardante la nostra cittadina, oggetto di recente dibattito in Consiglio Comunale dove peraltro si è discusso con toni accesi e discordanti.
L'idea di destinare a pagamento la maggior parte dei parcheggi attualmente disponibili e fruibili da tutti i cittadini residenti, dai commercianti, dai lavoratori impiegati e da tutti coloro che ad oggi fruivano gratuitamente degli spazi di sosta, ha allarmato un po' tutti.
Quello dei parcheggi per Lovere non è un problema recente e tanto meno facile da risolvere, ognuno di noi se ne rende conto.
Lovere concentra in delicati punti del suo territorio importanti attività di commercio e di turismo che delicatamente sopravvivono e coesistono con un contesto urbano a forte connotazione residenziale.
Questo fa scaturire nella popolazione una serie di legittime esigenze delle quali l'Amministrazione non può non tenere conto.
Qualche incontro avvenuto tra numerosi cittadini ha fatto emergere importanti riflessioni ed interessanti spunti che non vogliono certo aver la presunzione di rapportarsi con quelle che sono le teoriche soluzioni degli illustri e stimati docenti metropolitani che, costosamente assoldati, si sono cimentati nella stesura di un piano parcheggi che la nostra cittadina indosserebbe con un certo disagio. Vicine realtà hanno intrapreso la stessa strada per poi svoltare rovinosamente ritornando sui propri passi dopo aver lasciato indelebili malcontenti tra i cittadini e conseguenze irreversibili negli equilibri economici preesistenti.
Pertanto Vi chiediamo di mettere da parte le diatribe politiche e di provare a coinvolgerci in prima persona per una discussione serena del problema.
Ci vogliamo essere tutti: cittadini, commercianti e lavoratori pendolari.
Donne, fatevi ammazzare solo nelle città il cui sindaco si candida a premier.Io aggiungerei anche la clausola di essere mogli di un qualche ufficiale (credo vada bene anche di basso livello) di una qualche arma o ufficio statale. Pure del catasto se non riuscite a fare di meglio...
Spesso ci si lamenta delle feste religiose, della loro inutilità, delle loro radici ben radicate nelle tradizioni pagane, delle ipocrisie che ne fanno da sfondo. Tutte considerazioni in parte condivisibili.
Ieri era una festa laica: il 4 novembre, celebrazione della vittoria nella prima guerra mondiale. Non ce ne sono molte di feste laiche (o statali? non mi viene di meglio), e io ci sto anche a festeggiarle, a fermarmi per ricordare eventi e giornate importanti per la nostra giovane Repubblica.
Ma è possibile che non si sia capaci di celebrare altro che paci e guerre, armistizi e battaglie, generali e spedizioni fallite nel mondo, campi di concentramento e adolescenti nascoste in soffitta? Non ho problemi a definirmi pacifista (che non vuole dire stupido e accondiscendente), quindi di ricordare perennemente gli atti più eclatanti della stupidità umana non m'importa molto. Tanto vale passare oltre, no?