Notizia & Del giorno

Non si può non scrivere due righe sul fatto del giorno. Sono imprescindibili. Dico la mia: mi dispiace. Non per il fatto che sia stato impiccato uno dei tanti dittatori crudeli e inumani che sono sparpagliati nel mondo. Mi dispiace, ingenuamente, che ci siano persone tanto perfide, bestiali, senza un briciolo di buon cuore, malvagie, assurdamente feroci. Non riesco davvero a capire il motivo per cui esistono. A che pro tanto odio verso la razza umana? Come può nascere un uomo che abbia tanto desiderio di soddisfare dei propri desideri e delle ambizioni personali da macchiarsi di crimini tali verso i propri simili? Non me lo so spiegare.

Piccola nota a margine. L'esito della vicenda era già scritto da tempo nella storia. Solo guardando al caso italiano, ma anche altrove. Un ex-dittatore affidato al giudizio del popolo che da tanto (troppo) tempo aveva sottomesso e barbarizzato non può che finire giustiziato: nel Medioevo, nel 1945 o sullo scorcio del 2006.

Seconda piccola nota a margine. Solo un uomo si è dimostrato eccezionale (e lo dico nel senso di eccezione rispetto agli altri uomini, perché non esiste alcun mio appoggio alla sua figura e al suo operatoe alle sue convinzioni) fino alla fine è stato un certo Adolf Hitler. Lui si è fatto saltare nel suo bunker. Non voleva finire in pasto alle sue vittime. Tutti gli altri, da Mussolini a Milosevic, e per chiudere, Saddam, non hanno avuto il coraggio di scomparire per mano propria. Si sono rintanati in buche o tentavano la fuga sotto mentite spoglie sperando nella clemenza della giustizia internazionale che, pensavano, non avrebbe potuto permettere una fine ingloriosa per una personalità di spicco internazionale. Invece no. Impiccato e oltraggiato in Piazza Loreto o in una segreta della prigione di Baghdad non fa differenza. La fine del topo.

Film & Cuore

Ci sono dei film che hanno un posto speciale nel cuore di ognuno. Nel mio c'è un amplissimo angolo dedicato a Il piccolo diavolo.

Ieri sera la pellicola è stata (ri)trasmessa da Rai1 e il solito sorriso divertito di vedere una scena già rivista cento volte non è mancato. Non manca mai.

Ieri mi sono soffermato sulla scena della cena... zac! le sono entrato dentro!... Matthau era un gigante, Benigni era Benigni, le frecciate alla categoria dei sacerdoti evidentissime, il doppiosenso non mascherato ma mai volgare, gli ospiti a tavola perfetti nelle loro parti (soprattutto l'unica donna del gruppo). Sequenze indimenticabili.

Capodanno & Nerd(s)

Per chi a Capodanno non sapesse ancora cosa fare, consiglio la maratona Star Trek in onda su La7 dalle 21.00 alle 7.00 di mattina.

Una manciata di ore per giungere là dove nessuno è mai giunto prima in compagnia di tutti i personaggi che hanno costellato la (lunghissima) storia di questo telefilm, dalla serie classica di Kirk e Spock, passando per The Next Generation, Deep Space 9, Voyager, fino al prequel Enterprise.

Consigliata a chi ha la testa fra le stelle (e due palle piene dei soliti cenoni/veglioni(bottiglioni).

Morte & Morte

Sol chi non lascia eredità d'affetti / poca gioia ha dell'urna... così riassumeva il suo pensiero della morte e della continuazione della vita oltre di essa il pragmatico Foscolo. Fa sempre piacere sapere che qualcuno ti ricorderà con una punta di nostalgia, quando non di affetto totale.

Quindi credo sia decisamente indicativo il fatto che la lista dei boia volontari per eseguire l'impiccagione di Saddam Hussein sia lunga, molto lunga, lughissima... Quel che si dice lasciare un cattivo ricordo di sè...

Ministero & Banda Larga

Il Ministero delle Telecomunicazione ha istituito il Comitato per la Banda Larga con l'’obiettivo strategico è quello di garantire, entro la legislatura, l’accesso a tutti e ovunque alla banda larga.

Il tutto esplicitato in un elenco di 10 punti (quanto sarà costato e quante persone saranno state impiegate per compilarlo?): lunghissimo, che non ho voglia di leggere e probabilmente inutile.

Tutti con il pallottoliere a contare i giorni fino al 2011? Altra promessa da politico?

Cinema & Home

Oggi ho visto in un negozio il plasma (attualmente) più grande del mondo. Un Panasonic da ben 103 pollici. Avete capito bene, proprio 103 pollici. Dall'immagine potete rendervi conto delle sue dimensioni. Ma vederlo di persona fa decisamente un'altra impressione.

Ovviamente il prezzo era adatto all'unicità del prodotto...

Musica & Headbanging

Non c'è niente da fare. Ci sono alcune canzoni che mi fanno muovere la testa a ritmo, che mi spingono a muovere il corpo in maniera disarticolata quando cammino, che mi rendono ridicolo facendomi imbracciare strumenti virtuali.

Non ho ancora compreso bene la ricetta... perché non dipende dalla velocità del pezzo, dalla sua sonorità, dalla sua strumentazione... o meglio, dipende da tutte queste cose insieme. Troppo difficile creare/trovare delle regole.

Establishment & Trasgressione

E mi rendo conto di quanto sia difficile, al giorno d'oggi, essere trasgressivi. Non è più sufficiente essere, anche solo apparentemente, non conformati all'ambiente che ci circonda. Bisogna esagerare. Sempre di più. Sempre più avanti. Spingersi oltre fino a cadere nel grottesco e nell'esagerato.

Oggi, per esempio, camminavo per la via delle boutique per eccellenza, Via Montenapoleone a Milano, con jeans e bomber e i Metallica sparati a tutto volume nelle orecchie. Non ero per niente trasgressivo. Sembravo un borghese di fronte alle cicatrici invisibili dei liftati che facevano acquisti su lussuose automobili in compagnia di eccentrici ed inguardabili quattrozampe. Io ero rappresentavo la normalità...

Finzione & Libertà

Voglio scrivere un post contro l'attuale schieramento all'opposizione. Quello capitanato dai 3 moschettieri (uno ha preso il volo) che hanno richiamato in piazza centinaia di migliaia di persone per una manifestazione senza senso. Cioè, un senso ce l'aveva, ma come al solito hanno incasinato tutto.

Hanno detto che non voleva essere una spallata al Governo. Salvo poi chiedere a Prodi di andarsene a casa. Hanno detto che i Governi cadono in Parlamento e non in piazza. Salvo poi proclamare come forsennati che il popolo italiano lì radunato non gradiva questo Governo (che doveva andarsene a casa).

Ma non voglio fare una contestazione politica. Soltanto ideologica.

Questa riflessione quasi banale, ma lucida, tagliente e chiarificatrice nel mettere a nudo le contraddizioni di un Polo che annaspa alla ricerca di un nuovo motivo di riscossa è stata la mia ragazza, stamattina presto, con un plumcake mezzo immerso nella tazza di latte.

Libertà! Libertà! Libertà! Libertà! Libertà! Urlano a squarciagola.

Però se uno vuole morire per motivi forse giusti o forse sbagliati, ma di certo non banali, non può farlo. Non è libero. È un cittadino che non merita risposta dal tribunale incaricato di seguirne il caso.

Però se uno accampa qualche pretesa di riconoscimento giuridico del proprio stato (o scelta o obbligo psicofisico) di omosessualità, forse giustamente o forse erroneamente non può farlo. Non è libero. È un cittadino che deve farsi curare, altro che scendere in piazza con vestiti trasgressivi.

Però se uno vuole fumare erba, una sostanza che probabilmente fa danni altrettettanto gravi e letali (non credo alle panzane dei sedicenti medici che dichiarano il contrario) dell'alcool, della nicotina e di alcuni medicinali non può farlo. Non è libero. È un cittadino che va criminalizzato come o più di chi commette reati contro altre persone quando, in fondo, è solo uno stupido che fa del male a sè stesso.

Libertà! Libertà! Libertà! Libertà! Libertà! Urlano a squarciagola.

È questa la libertà che vogliono farci credere di dare? Oppure cercano di vendere la prospettiva che sarai libero di fare il furbo evadendo le tasse, che sarai libero di cercare sotterfugi per sfruttare un imminente condono, che sarai libero di creare società all'estero per scappare al fisco, che sarai libero di guadagnare legalmente di più (perché è solo per questo che hanno il terrore di vedere equiparare le tasse sui prodotti finanziari) investendo soldi in Cina o in Nicaragua o in Brasile attraverso qualche giro di bond-azioni-futures piuttosto che impiantare una fabbrica a Milano o Bologna?

È questa la libertà di cui andate cianciando?

Architetti & Metropoli

Gli italiani sono un popolo di navigatori, poeti, santi e... conservatori. Conservatori nel senso peggiore del termine, cioè gente che odia e rifugge l'innovazione (sia essa tecnologica oppure di qualsiasi altro tipo).

E così nelle nostre città e nei nostri paesi cerchiamo di allontanare gli estetismi che suonino come troppo moderni i nostri occhi. Meglio l'ennesima e scontata piazza con il busto di Garibaldi piuttosto che rischiare qualcosa di nuovo che rischia di non intonarsi con il finto palazzo neoclassico ottocentesco.

Eppure altre città nel mondo si fanno vanto della propria modernità. Due casi su tutti. Barcellona si rinnova, con strade, piazze e monumenti che sono un inno alla contemporaneità pur essendo una città con una storia alle spalle. New York, che di storico in senso stretto ha ben poco da offrire, delizia i suoi visitatori con gli ardori della moderna scienza edilizia.

Tutto questo mi è saltato in mente di nuovo nel momento in cui in una trasmissione radiofonica il conduttore ha chiesto all'ascoltatore al telefono, dichiaratosi architetto, se si occupasse di interni o esterni. Quasi stupito, ha risposto: Ma a Milano cosa pensa che faccia un architetto? Ovviamente si occupa quasi esclusivamente d'interni. Le modifiche esterne sono troppo vincolate oppure non volute dagli stessi proprietari/inquilini.

Italiani, un popolo di conservatori.

Scala & Prima (1871)

È tornata l'Aida a Milano. È tornato Verdi per la prima della Scala. Successo di critica e pubblico: un gonfiarsi di petti (maschili, quelli femminili erano già gonfi abbastanza, vero Donatella (inguardabile)?), sguardi e sorrisi compiaciuti per aver assistito a uno spettacolo e al tempo stesso essere stati attori della commedia della prima trasmessa da ogni emittente pubblica e privata, uno slancio rapace verso i microfoni tesi dai giornalisti all'uscita per raccogliere pareri di incompetenti danarosi (vedremo nei prossimi giorni i pareri dei veri melomani che si potranno permettere di seguire le repliche).

Tutti a lodare la grandiosità dell'allestimento di Zeffirelli, lo spreco di dorature e comparse, la magnificenza dell'eccesso e dell'esagerazione. Meglio la musica pop a questo punto: se gli U2 o i Rolling Stones fanno un tour grandioso ma povero di sostanza e di interpretazione qualcuno lo fa notare che dietro la patina di grandeur c'è un gruppo stanco e demotivato.

Invece questa fresca opera del 1871 è sempre interpretata con gioia, passione, sentimento, preparazione. Sarà vero?

Sarebbe come se cinema riproponessero sempre Quarto potere o Il gabinetto del dottor Caligaris. Belli e significativi, autoriali e di spessore... ma non si può fare altro?

Milano & Ponte

I milanesi odiano la loro città. O almeno così sembra agli occhi di un forestiero. Appena intravedono la possibilità di lasciarla per anche solo due gioni, cominciano ad essere impazienti, fremono, si muovono a scatti come per affrettare il tempo che passa.

E oggi l'occasione è molto forte: addirittura 4 giorni di ponte! Non capita proprio tutte le settimane. Da stasera, anzi, da oggi pomeriggio, si formeranno torpedoni di automobili sulla A4, sulla A9, e in generale su tutte le arterie che escono dal capoluogo.

Scena topica: stamattina, ore 7.30, esco in auto. Il tempo è inclemente: pioggerellina fastidiosa e persistente, freddo non proprio invernale ma di certo non primaverile, il sonno che appesantisce le palpebre, il traffico che aumenta a dismisura come tutte le volte che piovono due gocce d'acqua (chissà se è vero (o è una coincidenza) e perché)... e che ti vedo? Il pater familias che carica sul tetto della station wagon le due paia di sci che domani scivoleranno... sull'erba delle montagne lombarde.

Già me li sento prima di scendere: "Ué. Dai che oggi esco prima dal lavoro così li freghiamo tutti! Stasera siamo già in albergo/seconda casa e domani, all'alba, usciamo per andare a sciare. Quattro giorni di montagna ce li godiamo proprio!"

Primo: non fregherà nessuno perché dalle 14 saranno già tutti in coda.
Secondo: la neve non c'è da nessuna parte (ancora).
Terzo: i quattro giorni diventano due di pioggia in cui si sta in casa davanti al camino e due di passeggiate sull'erba e sul fango delle montagne inzuppate di pioggia o di fanghiglia di neve appena accennata che soccomberà sotto i piedi dei migliaia di turisti che la prenderanno d'assalto.
Quarto: sei un pirla. Goditi quattro giorni di vero riposo senza incasinarti (e incasinare gli altri) sulle strade spendendo mezzo stipendio.

Industria & Numeri

Son conscio del fatto che è tutta una s**a mentale senza senso, ma se penso che la Ferrari (intesa come industria di automobili) produce supperggiù 3/4000 veicoli (o opere d'arte in movimento) all'anno, l'industria che produce gli stuzzicadenti, quanti ne sfornerà? E i produttori di graffette? E i produttori di anellini salvabuchi? E i fabbricanti di post-it?

Mi gira la testa...

Piazza & Urla

Io no ho bisogno di urla. Nessuno deve urlarmi nelle orecchie per spiegarmi le cose. Sono abbastanza intelligente (almeno credo) per capire le cose senza che si utilizzi la retorica politica gridata in un microfono. Un grido al limite della rottura della voce.

Eppure Berlusconi urla fino a rischiare un nuovo crollo. Fini urla come un indemoniato. Casini, da Palermo, urla come un isterico combattuto tra l'appartenenza e la voglia di smarcarsi. Ora tocca a Bossi, che ha sempre urlato e che non riesce più a farlo.

Lo so che Prodi sembra un babbeo, ma i suoi avversari mi spaventano. Mi vogliono imporre la libertà Quella libertà che, stando a quello che dicono, non c'è più.

Cercate di convincermi con le parole, non con gli slogan e con voce strozzata: se non avete un impianto audio adeguato fate un paio di telefonate e sarete serviti.

Ah... uno Stato basato sulla religione cattolica e sulla naturale unione di uomo e donna nella famiglia non è più possibile. In nessuna parte del mondo. Tanto meno in un paese democratico.