Fabio Grosso passa alla Juventus: tempi bui

Quello che temevo è successo: Fabio Grosso è diventato un giocatore della Juventus. Qual è il problema? Semplice, provo ad anticipare qualche (facile) titolo che vedremo nei prossimi mesi sui giornali sportivi.

Juventus: Colpo Grosso! (già visto stasera)
Juventus: Caccia grossa (per descrivere il mercato bianconero)
La Juve è grande, anzi Grosso (dopo una vittoria)
Grosso guaio alla Juventus (infortunio)
Alla Juventus piace... Grosso (gol decisivo)

Chi prova con me a indovinare altro?

Tranquillo, il tuo telefono non squillerà.

Perché tutti si ostinano a mettere il prefisso internazionale +39 davanti ai loro numeri telefonici quando è chiaro che nessuno li chiamerà mai dall'estero (sempre che sappiano rispondere in qualche lingua diversa dalla propria)?

Dino Boffo: un roseo Avvenire


Sotto sotto tutti speriamo che la polemica accesa da Vittorio Feltri, ex-nuovo-direttore de il Giornale, si protragga a lungo. E i presupposti ci sono tutti: esisteranno davvero quei documenti ufficiali che Feltri sbandiera di avere mentre la parte avversa sostiene siano dei falsi?

Io sono quasi tentato di schierarmi dalla parte di Feltri, per più motivi:
  • Non regge la tesi della difesa, che a sorpresa annovera tra le sue fila Berlusconi e Maroni, secondo la quale è di cattivo gusto infilarsi sotto le lenzuola altri. Sono d'accordo sul cattivo gusto, ma non al punto di arrivare alla solita frase: Con tutti i problemi di questo Paese, perché perdiamo tempo con queste cose. Mi spiace, ma chi di moralità ferisce (Boffo), di moralità perisce (Boffo).
  • Un uomo pubblico, Berlusconi, non può predicare bene e razzolare male: sarebbe ipocrita. Vero. Un cattolico non può predicare bene e razzolare male: sarebbe ipocrita. Altrettanto vero, pur se con responsabilità lavorative (ma non morali) differenti.
  • Pur rendendomi conto della bestialità di discriminazione sessuale che sto per dire, non si può mettere a dirigere l'organo ufficiali della CEI un omosessuale. Perché allora tutta la gerarchia ecclesiastica può tranquillamente evitare il giornaliero attacco a tutte quelle che loro considerano "deviazioni". Largo quindi al riconoscimento delle coppie gay, alla procreazione assisstita, al testamento biologico e chi più ne ha più ne metta. Era ora. Grazie Feltri per aver creato uno spiraglio.
  • Dare delle "notizie nascoste", sempre che siano vere, è parte del lavoro del giornalista: non è giornalismo pubblicare le dichiarazioni di 20 politici su ogni pagina di giornale su qualsiasi argomento. Quelli si chiamano comunicati stampa, non articoli di giornale.
Vedremo come evolverà la faccenda, ma, allo stato attuale delle cose, non mi indignerei più di tanto per quello che sta succedendo.

Milan-Inter 0-4: la simulazione di Ronaldinho


Ronaldinho è il nostro Bolt, sentenziava fino a qualche giorno fa il proprietario del Milan. Come altre volte si sbagliava.

Dopo alcune prestazioni deludenti, potete vedere qui sopra un'immagine simbolo di come, oltre al danno, si aggiunga la beffa. Ronaldinho è nell'area dell'Inter e sbaglia di parecchio lo specchio della porta da posizione non difficile. Invece di abbassare lo sguardo e tornare vero il centrocampo, inscena una commedia con l'arbitro lamentandosi vigorosamente di un fallo ricevuto proprio mentre tirava.

Potete vedere chiaramente qual era la distanza tra i due giocatori. Potete vedere chiaramente su quali equilibri di sportività si regga il calcio d'oggi (ma anche quello di ieri). Possiamo chiamarlo sport?

Antonio Socci: perché Repubblica strattona la Chiesa?


Leggo con stupore questo articolo di Antonio Socci dal suo sito (non lo considero un blog perché i commenti sono chiusi: niente dialogo, niente status di "blog", anche se lui lo chiama così).

Io capisco che l'editore "tira" il pensiero dei propri giornalisti, Libero in questo caso, ma vorrei spiegare a Socci perché non sono d'accordo con lui e perché secondo me non ha capito bene la situazione (o forse l'ha capita bene, ma non vuole disturbare il padrone di casa).

Repubblica non vuole la condanna cattolica di Berlusconi. In questo ha visto bene Socci, ché Repubblica non è un baluardo del cattolicesimo. Vuole la condanna dell'ipocrisia di Berlusconi.

Berlusconi ha voluto prendere il posto della Democrazia Cristiana nello schieramento partitico italiano: si è schierato apertamente a favore di tutte le battaglie cattoliche, famiglia, figli, aborti, adozioni, valori morali, pur sapendo di non essere d'accordo con essi, o per lo meno dimostrando che la fatica per seguirli era troppa per lui.

Credo sia tutta qui l'indignazione di una parte del Paese, riassumibile nel do as I say, not as I do. Nessuno ce l'ha con Berlusconi (anzi, molti lo invidiano). Semplicemente gli si chiede coerenza erispetto per i sacrifici che chiede agli altri.

EDIT:
Dopo l'articolo di stamattina mi ero dis-iscritto dalla newsletter di Socci (ho il vizio di lasciare il mio indirizzo a destra e a manca... sono curioso), ma dopo questo pezzo ho salutato anche il feed RSS del sito:
Berlusconi è corazzato da quel Gigante che attraversa le pagine dei Vangeli e che è la Misericordia fatta carne. Non è “protetto dai preti” (per qualche losco interesse), ma da Gesù stesso (come ciascuno di noi peccatori).


L'Autore dei libri e dei (tele)film

Bello, molto bello questo articolo di Leonardo.

Provo a dare una risposta: il libro nasce, storicamente, come prodotto di un autore unico; i prodotti per il grande schermo (corto-medio-lungometraggi, telefilm, documentari, etc...) hanno invece fin dagli esordi avuto un cast artistico e tecnico di decine di persone.

Da questo potrebbe dipendere la diversa accoglienza da parte del pubblico.

Infinite Jest: recensione (delusa)

Autore: Davide Foster Wallace
Titolo: Infinite Jest

Ci ho provato. Ci ho dedicato una vacanza (in moto, quindi potete ben capire a quante cose ho dovuto rinunciare per portarmi dietro il tomo invece di altre cose nel mio bagaglio-zainetto). Ci ho speso tempo per cercarlo in varie librerie e soldi per acquistarlo. Ci credevo parecchio.

Invece devo ammettere che mi ha deluso, tanto da farmi sospendere la lettura dopo un quattrocento pagine.

Non l'ho trovato "geniale", come ho letto e sentito molte volte. Non ho trovato che poche arguzie sparse qua e là in uno stile di scrittura che non mi ha convinto (vero, l'ho letto tradotto in italiano, ma i libri li ho sempre apprezzati/disprezzati in questa lingua). Ho letto libri ben più noiosi, ma che avevano pur sempre qualche gemma che non mi permetteva di abbandonarli al loro destino.

Uno stile, un'ambientazione, una vicenda surreale, al limite del comprensibile, impossibile da tenere insieme (magari alla fine, ma a quale prezzo?).

Per me non hanno alcun fascino le droghe e le menate dei tossicodipendenti, non fanno figo. Ne ho già le scatole piene di telefilm di argomento medicale, quindi anche di tutti i discorsi su medicine & affini ho già fatto il pieno. Troppo facile mettere in piedi dei personaggi tanto bizzarri da non avere alcuna speranza di credibilità, neppure in mondo fittizio e clamorosamente "semplice" (è bastato esagerare e distorcere qualche aspetto della storia contemporanea per ottenere un carnevale di stereotipi: alienazione, sponsorizzazioni, sport, etc...).

Non fatevi mancare il piacere di iniziare a leggerlo, magari anche di finirlo. E poi a ognuno la sua riflessione finale.

Recensione (nerd): C'è posta per te

Confesso, non l'avevo mai visto (scheda film). Ma, dopo aver fatto una settimana a New York, con casuale colazione al Cafe Lalo, non potevo perseverare.

Giudizio personale: una commedia spensierata con poco da segnalare. Se non per un particolare nerd che ho notato (che ci volete fare!).

Tom Hanks (Joe Fox) è un grosso commerciante di libri, uno che la cultura la vende per farci soldi, trattando i prodotti come merce qualsiasi.
Meg Ryan (Kathleen Kelly) ha un piccolo negozio di libri per bambini ereditato dalla madre e nel quale vive e sogna e vende sogni.

Questa distinzione è riportata sottilmente anche nel dettaglio dei notebook con i quali si scambiano i messaggi di posta elettronica: lui ha un prosaico e aziendale ThinkPad IBM, lei un sognante e poetico notebook Apple.

Playlist Jogging: Rock


Ieri prima sgambata "invernale" al parco. Ho sempre preferito ascoltare interi album mentre mi alleno (!), con le loro pause, i lenti, i pezzi veloci, le canzoni belle e le canzoni brutte.

Ora vedrò di formare qualche playlist rock, pop, metal e quant'altro mi capiterà di ascoltare. Cominciamo con le prime perle rock.

Dall'album Get Born degli australiani Jet (sito ufficiale) ho selezionato:
Altri pezzi dell'album sono in fase di valutazione.

Lunghissimi istanti

Quando ci siamo conosciuti
ho pensato che mi avresti regalato
istanti indimenticabili.

Quegli istanti sono diventati ore.
Le ore notti.
Le notti giorni.
I giorni settimane e poi mesi.

La notte non sogno più,
perché tutta la mia vita con te è un sogno.

Rientro in ufficio... in bianco.

Oggi, come molti concittadini milanesi, sono rientrato in ufficio. Avevo scommesso (con me stesso) che avrei visto un gran numero di colleghi vestiti di bianco, pronti a sottolineare in questo modo la propria abbronzatura estiva nel modo più semplice possibile. Mi sono sbagliato.