Ci vuole ottimismo!

Siano chiare 2 cose.
Primo
: Sky è forse l'unico angolo di cielo rimasto cha vale la pena di visitare per trovare della TV che vale la pena di guardare. Ma è un lusso, e come tale non è per tutti.
Secondo: sarà anche vero che permettere al denaro di girare fa bene all'economia, ma non dev'essere questo un incentivo al consumismo esasperato.

Quindi come la mettiamo con questo aumento dell'IVA sulle trasmissioni della pay-tv dal 10% al 20%? Un raddoppio netto e ingiustificato alla luce del secondo punto precedente.

Eppure questo è uno dei provvedimenti presi dal liberale Esecutivo che abbiamo eletto e che chiede ottimismo per i consumi presenti e futuri. Eppure questo provvedimento colpisce il principale competitor (chiamiamolo avversario commerciale che si capisce meglio) dell'azienda della famiglia del Presidente del Consiglio.

Un caso? Siamo alla farsa? Non c'è limite al peggio? Ognuno la pensi come vuole. Io ancora mi stupisco di fronte a questa arroganza nel disprezzare ogni minima regola di buon senso. Mi sembra un atteggiamento sprezzante di un dittatore al potere che con le leggi va avanti a colpi di decreti schizofrenici e senza senso.

L'efficienza di Milano

Milano alle volte ti sorprende con la sua voglia di non perdere tempo. Stamattina, ore 7.00, mi sveglio e vedo qualche fiocco cadere dal cielo.
È chiaro che non "attaccherà" mai sulla strada, ma, 7.10, passa un mezzo spargisale per scongiurare eventuali remoti problemi.

Magari le mie saranno le ultime parole famose, e inizieremo subito a seguire TG e articoli che mettono in piazza le inefficienze dei servizi per i pendolari. Però apprezzo la buona volontà di mettersi al riparo dai possibili intoppi della circolazione.

Del resto, l'Amministrazione Comunale per prima sa che bastano due goccioline di pioggia per ingolfare la città. Figuriamoci due fiocchi di neve...

Legge non rispettata? Modifichiamola!

Finalmente un articolo fatto bene. Nel senso che non vengono citati gli schieramenti politici implicati, ma solo la furberia che contraddistingue la classe politica italiana tutta e lombarda in particolare. Quella che crede che se fosse al Governo (perché ora non lo è, sia chiaro) tutto andrebbe per il meglio.

Orio al Serio: rifornimento irregolare? Si cambia la legge

Francesco Guccini: lo spettacolo di un cantautore

Francesco Guccini da Pavana. Un uomo e un amico riaffiorato a giorni alterni nei giorni della mia vita: una frase, un motivetto, una parola, un atteggiamento che ritornano sporadici in un istante istantaneo.

Ieri sera al Datchforum ho assistito al suo concerto, alla celebrazione della sua storia, della sua tradizione, tra pugni alzati anacronistici e battute grevi di una lucidità fastidiosa.

Musica come si deve. Musica come ancora si può. Uomini su travi di legno a vista, giusto qualche tappeto qua e là per non scivolare, luci da complessino di quart'ordine a incorniciare un cantautore. Un paroliere circondato da musicisti che sanno fare il loro lavoro, un uomo che ha detto tanto in tanti anni di "lavoro" (la mia mamma mi chiede sempre dove vado la sera; e io "a lavorare, a cantare"; e lei "ma tu non sai cantare") e che ha cantato due pezzi inediti efficaci ma dal sapore stantìo.

Tra battute sulla Bologna e la Milano che furono (ma lo dico per voi, io ormai li ho già vissuti e mi va bene così) e pubblico gioiosamente seduto senza spinte e senza drammi e con gioia a occupare tutta la superficie disponibile (no, niente "pogate" questa sera) del palazzetto, lo spettacolo si snoda tra canzoni e parole in libertà sull'attuale con un occhio al passato rimpianto (e a uno spettatore che gli urla Canta! risponde "Sciagurato. Non sai la differenza tra un cantautore e un juke box?).

Il basso rialzato e vicino alla batteria, la vecchia sezione ritmica; un chitarrista versatile tra classica, acustica e elettr... Fender; strumenti a fiato che spuntavano dalle mani di tastieristi e percussionisti; un Vince Tempera alla pianolina elettrica quando avrebbe potutto pretendere un pianoforte a super-coda.

E musica. Tanta musica: note strumentali e parole per sognare. Musica per più di 20.000 orecchie. Grazie Francesco.

WinX on Ice

Ieri sera, biglietto gratuito alla mano, sono andato a vedere lo spettacolo su ghiaccio Winx on Ice al Datchforum a Milano.

Mi rendo conto che dare un giudizio verso uno spettacolo fatto di ballo e canto (anche se su ghiaccio) da parte di uno che odia i musical sia inutile e, anzi, fastidioso. Quindi che si prenda pure con le pinze il mio giudizio.

Giudizio in larga parte negativo. Partenza ritardata di parecchi minuti, perché lo spettacolo precedente è finito tardi, con conseguente permanenza fuori dai cancelli al freddo.
Spettacolo non così coinvolgente come si voleva far credere, addirittura con servizi nei vari TG su presunti "sold out" (il forum era pieno per meno della metà): qualità audio pessima, almeno per quel che riguarda le parti "parlate"; freddo costante nella struttura, forse per preservare il ghiaccio; pausa centrale esageratamente lunga.

Salvo giusto gli assoli sul ghiaccio di Carolina Kostner, se non altro perché volto noto e quindi riconoscibile, ma principalmente perché è raro vedere una delle migliori 10 pattinatrici del mondo all'opera.

Quello che ha reso però davvero divertente la serata è stata la compagnia, l'unico vero punto di forza di ogni uscita (oltre all'open bar naturalmente).

No, noi non possiamo

Yes, We Can!
(Barack Hussein Obama II - Campagna presidenziale 2008)

No, noi non possiamo eleggere un Presidente del Consiglio di colore.
No, noi non possiamo eleggere, o anche solo far concorrere all'elezione, un uomo classe 1961 alla massima carica dello Stato.
No, noi non possiamo eleggere un Primo Ministro che si chiama Hussein.
No, noi non possiamo pensare che il finanziamento della campagna elettorale può essere aiutata dalla gente (e ci scandalizziamo per quelli che hanno pagato 1€ per le presidenziale del PD).
No, noi non possiamo eleggere a nostro comandante in capo un uomo in cui la gente crede davvero.
No, noi non possiamo eleggere un candidato che auspica un cambiamento nella politica, nell'economia, nei raporti sociali.

No, noi non possiamo perché siamo una nazione piccola, popolato da gente piccola, con ambizioni e visione del mondo piccola.

E no, non conta che l'opposizione scimmiotti lo slogan "Yes, We Can".
E no, non conta che il Governo in carica governi a colpi di decreti, evitando le discussioni parlamentari.
E no, non conta che il Cavaliere Berlusconi - Cavaliere cazzo, sembra un gioco di ruolo invece della vita reale! - si vanti delle amicizie con Bush, Putin e Gheddafi (che mia mamma mi direbbe di stare attenti agli amici che mi faccio se vedesse quelle facce lì).

No, non conta. No, noi non possiamo.

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Esco per un attimo dal filone citazioni per segnalare questa trovata di marketing virale davvero geniale: un modo semplice e pulito per far parlare di sé.

Scrivendo un post che parla dell'iniziativa si partecipa all'estrazione di un premio, un Samsung SGH-i900 Omnia. Promotori sono EvayStyle e AffariOnWeb.

Sinceramente ne ho parlato perché l'idea è ottima (e replicabile) per allargare a macchia d'olio la propria presence sul Web con un costo non troppo alto. Però perché non provarci?