Inferno & Windows

Mai binomio di termini (parlo di quelli del titolo del post, eh?) potrebbe essere considerato più riuscito. In realtà non è (proprio) così, ma a molti continua far piacere pensarlo. Quindi lasciamoli fare.

E se avete voglia di farvi due (vecchie) risate molto geek, leggetevi questo.

Libri & Consigli

Non so e non capisco in che modo scatti quel sentimento di fiducia che ci porta a prestare fede (lo so che mi odierebbe per aver usato questa locuzione) a una persona, a un autore, a una redazione di un programma (radiofonico, televisivo o online che sia). Quando succede si entra in un circolo vizioso da cui diventa difficile uscire. Così mi è successo con la trasmissione radiofonica Dispenser (qui trovate i podcast e qui il sito a cui attingere) e con il suo conduttore Matteo Bordone.

Un giorno era stato posto all'attenzione del pubblico un volume di un autore (JPOD di Douglas Coupland). Non trovandolo in biblioteca... perché dai, alla fine non tutti i libri vanno comprati... avevo ripiegato su un altro titolo dello stesso, Microservi (di cui avevo già parlato qui): ero rimasto piacevolmente sorpreso per un paio di motivi, il sottobosco nerd che sempre mi affascina e le particolarità tipografiche e stilistiche adottate.

Dopo la piacevole scoperta, mi sono gettato su altri due titoli di Coupland, Generazione X e un altro che non ho finito e che quindi non ricordo (ah, già... Una fidanzata in coma). Gradimento personale: medio.

Avevo quindi timore di incassare un'ulteriore delusione quando mi sono finalmente trovato fra le mani il succitato JPOD. Di fronte allo scaffale della libreria non me la sono sentita di investire 17 euro, ma ho affrontato il rischio nella biblioteca comunale. Pavido!

Non la farò molto lunga: me lo sono bevuto. Bello, bello, bello. Affascinante, ironico, divertente, citazionista. L'inserimento dello stesso Coupland all'interno del romanzo a un che di geniale, perché lo stesso autore si descrive come uno stronzo senza remore e che approfitta della situazione, ma soprattutto perché costruisce le fonti della vicenda narrata che al confronto il manoscritto dei Promessi Sposi manzoniani puzza di anticaglia (e lo è in effetti, ma in letteratura non sempre una vecchiaia di qualche secolo viene ritenuta significativa).

Quindi grazie ancora a Matteo per la felice indicazione. Al prossimo consiglio.

Politica & Basi

Sui numeri si basa ogni cosa nel mondo. Non scopro niente di nuovo, visto che fin dall'antichità greca un certo Pitagora con i numeri non aveva di certo scherzato.


L'altro giorno, discutendo con la mia ragazza, abbiamo definitivamente classificato anche la politica italiana in base ai numeri. Ma non per modo di dire, proprio “in basi”.


Guardiamo ai due macro-schieramenti della politica italiana, cominciando dalla casa delle libertà che si considera rappresentante delle volontà dell'elettorato di centro-destra. Per essa, e per il suo leader “mascarato” in particolare, tutto il mondo si divide in due: coloro che lo sostengono (i liberali) e coloro che lo avversano (i comunisti). Non esiste altra distinzione plausibile e accettabile. Diremo, quindi, che questo schieramento adotta una visione binaria del mondo: o sei 0 o sei 1. e ovviamente penso che loro si considerino gli 1.


Per gli avversari (politici) del centro-sinistra, il mondo è invece popolato di figure sfuggevoli, con molte ombre, con chiaroscuri appena accennati, con sfumature di colore esasperate. Ecco perché mi risulta naturale pensare che la compagine del neonato Partito Democratico e dei loro fuori-usciti e alleati, abbiano una visione del mondo basata su un sistema numerico molto più complesso. Se ne possono inventare a piacere, ma direi che la base esadecimale è più che sufficiente. Da 0 a F sono le gradazioni disponibili. chi è un po' più di centro, chi ha tendenze socialiste, chi non partecipa al Partito Democratico perché è un poco più a sinistra (ma non fino a RC, per carità!), chi è più schierato verso il centro, chi è all'estremo grado della scala di valori. Insomma... quel casino lì.



Taxi & Tecnologia

Ci sono differenze sostanziali tra nazione e nazione, regione e regione, città e città. Una piccola, curiosa (e insignificante) differenza che ho notato in questi giorni, è data dal fatto che i tassisti di Milano hanno dotato i loro mezzi, di un comodo navigatore satellitare. A Bologna e Firenze, nei pochi taxi che ho usato, niente. Tutto a mente. Nessuna assistenza tecnologica.

Questo mi porta a formulare un paio di considerazioni. Innanzitutto la professionalità. In realtà non so se considerarlo un indice significativo, ma il fatto che un tassista giri per la città in cui lavoro senza aiuti mi pare bello. Così, la butto lì.

D'altro canto è però finalmente possibile “fidarsi” dei tassisti: con il percorso colorato e ben visibile che ci porta a destinazione diventa più difficile (perché niente è impossibile) controllare che il percorso preso dall'auto non passi per i sette mari prima di portarci dove dobbiamo andare. E questo è uno dei pensieri che turbano chiunque debba utilizzare questo mezzo di trasporto per niente economico (qualsiasi cosa ne dicano tutti (specialmente coloro che fanno parte della categoria)).

A Firenze, come al solito e come da programma, fa sempre un caldo che neanche all'inferno...


Edit: Avevo scritto questo post in treno mentre tornavo alla base. Ecco quindi che sono subito stato smentito al rientro a Milano: il tassista che mi ha portato a casa non aveva nessun aiuto tecnologico. Però... perché c'è sempre un però... quando ho detto la via in cui dovevo andare, mi ha chiesto: E dove sarebbe? Sdong!

Trasferte & Bologna


Ieri trasferta a Bologna per lavoro. Purtroppo non ho potuto incontrarlo, ma diciamo che in quanto a incontri non mi è mancato nulla.

Si erge sopra tutti il tassista napoletano(-argentino-brasiliano)-bolognese che mi ha deliziato durante il percorso cantando in napoletano su delle (orride) basi midi masterizzate su cd. Tra un pezzo e l'altro non ha mancato di narrarmi le vicende della famiglia (moglie, figlie & nipoti), della sua vita di emigrante e della sua (presunta) carriera di cantante e incisore di dischi.

Non male alle 8 di mattina...

Vela & Meteo

Non c'è niente da fare, alcuni sport sono troppo legati alle condizioni climatiche (alcuni diranno che è questo il bello, altri che invece non se ne può più). E non si scia perché c'è nuvoloso. E non si gioca perché il campo è allagato. E il record del mondo non è omologabile perché c'è troppo vento. E non si regata perché non c'è vento.

Anni di attesa per l'evento clou della scena velica mondiale e, per i primi due giorni, zero gare zero. Manca il vento. Accidenti manca il vento. Eolo!?! Dove sei?!?

E accidenti che si gareggia in Europa e quindi possiamo scordarci quelle belle gare in notturna della Nuova Zelanda... tocca lavorare...


Gergo & Computer

Chissà perché si dice lanciare una stampa...

Scamarcio & Benedetto

Per un curioso accidente, ieri mattina, sui due schermi del bar dove lavoro, avevo: da una parte Papa Benedetto XVI che recitava la Messa in S. Pietro e dall'altra Scamarcio che si rotolava nudo nel letto con la sua Chiara in un videoclip (di Tiziano ferro?).

Casualità o astuto stratagemma satanico?

Iter & Velox

Trovo davvero assurdo che la Polizia Stradale indichi, sul suo sito, la posizione degli autovelox fissi (pdf) e il calendario per quelli mobili (pdf).

Vuole aiutarci a fare i furbi? Pensavo che dopo i vari condoni fiscali e edilizi e le amnistie per i condannati si fosse smesso di facilitare la vita ai furbi...


Auto & Computer

In una fiera di informatica (COMDEX), Bill Gates (fondatore e amministratore della Microsoft) ha paragonato l'industria dei computer a quella automobilistica ed ha dichiarato che: Se la GM fosse tecnologicamente sviluppata come l'industria dei computer, oggi guideremmo macchine da 25 dollari che farebbero 500 km con un litro. La GM ha divulgato il seguente commento: Vorreste che le vostre macchine si rompessero due volte al giorno?

- Dovreste acquistare una macchina nuova ad ogni revisione della segnaletica stradale
- Qualora il motore si fermasse in autostrada senza alcuna ragione apparente, dovreste semplicemente accettare il fatto, far ripartire il motore e proseguire.
- Qualora l'esecuzione di una manovra facesse sì che la vostra macchina si fermasse e rimanesse bloccata, dovreste accettare di reinstallare il motore. Forse, per qualche strana ragione, accettereste anche questo.
- Potreste avere soltanto una persona alla volta in ogni macchina, a meno che non decidiate di acquistare "Macchina 95" o "Macchina NT". Ma poi dovreste comprare comunque altri sedili.
- La Apple farebbe una macchina alimentata ad energia solare, affidabile, cinque volte più veloce e due volte più facile da guidare; ma che potrebbe girare solo sul 5% delle autostrade.
- I proprietari delle macchine Microsoft potrebbero acquistare carissimi upgrades per avere le stesse caratteristiche di uso delle macchine Apple, riducendo però sensibilmente la velocità.
- Le spie di olio, benzina, freno e batteria sarebbero sostituite da un unico segnale che dice: Questa macchina ha eseguito un'operazione non valida e sarà spenta.
- I nuovi sedili costringerebbero tutti ad avere la stessa misura di culo
- Prima di entrare in azione, l'airbag vi chiederebbe: Sei sicuro di voler eseguire questa operazione?
- In caso di collisione, non avreste la minima idea di che cosa sia successo alla macchina o di come ripararla.

Europa & Cristianesimo

A volte la storia si diverte a remare contro i suoi stessi protagonisti. Da anni si trascina la polemica riguardante la mancanza di riferimenti cristiani nella neo-nata (prematura e in pericolo di vita) Costituzione Europea.

Non mi schiererò, ma giova ricordare che proprio la bandiera europea è un simbolo mariano! Fu infatti presentata da Arsèn Heitz nel 1949 a un concorso indetto per scegliere il vessillo che avrebbe rappresentato il nocciolo da cui sarebbe fiorito la CEE: le 12 stelle sono un simbolo cristiano (o per lo meno "anche" cristiano e di certo scelte dall'autore per questo motivo), così come il fondo blu e il colore delle stelle (che in origine erano bianche).

Qui trovate un resoconto più dettagliato. Certo che è strano negare qualcosa che è sacrosanto e che non è indice di alcun compromesso futuro e futuribile per poi ritrovarselo nel vessillo, quello su cui si giura e sul quale si piangerà ascoltandone l'inno (fra qualche decina d'anni).