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Spreco di memoria

Io di memoria non ne ho davvero molta: faccio fatica a ricordare appuntamenti, ricorrenze, dati, incontri, persone. Eppure, dietro il bancone, di almeno 50 persone ricordo perfettamente il solito.

So che quella signora prende un cappuccino molto caldo, senza schiuma e con una spruzzata di cacao. So che quella ragazza prende un proprio quell'amaro con ghiaccio ad inizio serata. So che quel mio amico prende un caffè corretto crema al whisky e una grappetta (morbida) a rimorchio. So che il the freddo per quella signora dovrà essere assolutamente senza ghiaccio e senza fetta di limone. E so che la birra per quel pensionato ex emigrante rientrato dall'Olanda è necessariamente media e rossa doppio malto. E potrei continuare ancora a lungo.

Non devono neanche chiedere, basta un cenno d'intesa a distanza. Esiste un modo per liberare questo spazio che vorrei utilizzare per altre informazioni più utili a non sfigurare in certe occasioni (ben più importanti)?

Confusi & Felice


Un paio di giorni fa. Mattina presto dopo la solita nottata di lavoro. Sguardo non proprio limpido.

Le mie colleghe, tra un cappuccino-tiepido-senza-schiuma-con-cacao e un caffé-d'orzo-in-tazza-grande-macchiato-freddo-con-zucchero-di-canna, mi chiedono, più di una volta: "Che faccia strana oggi. Cos'hai?".

Sulle prime non mi veniva in mente nulla: "Non ho niente, perché?". Mentre dopo pochi minuti sono riuscito a focalizzare il "problema".

"Sapete che avete ragione? In realtà ho qualcosa: sono felice. Il lavoro mi sta dando piccole grandi soddisfazioni. La mia ragazza mi ama come il primo giorno in cui l'ho conosciuta. Non saprei proprio cosa chiedere di più. Soldi ne ho pochini, ma a questo ci ho fatto l'abitudine".

Dopo altri pochi minuti: "Ah... e ovviamente lavoro con due colleghe meravigliose". Paraculo...

Diffusa incoscienza


Io arrivo tardi. Uso così. E siccome sono le 5.42 del mattino e non riesco a dormire, non ho altro da fare che spippolare un po' sulla tastiera per raccontare il mio esperimento sociale della scorsa settimana.

Venerdì 28, in forma più o meno spontanea, è stato deciso di indossare un capo di abbigliamento rosso per simboleggiare un piccolo pensiero rivolto a quel Paese, la Birmania, che oggi già è già sparita dai palinsesti dei tg (perché sono palinsesti programmati a tavolino, non cronaca e informazione).

Così io, sabato 29 - sera - (vi ho detto che arrivo tardi), decido di esagerare e di vestirmi completamente di rosso per l'occasione. E siccome io di sabato sera lavoro in un bar ho pensato: ora voglio proprio vedere quante persone mi accennano all'eventualità che il mio vestiario c'entri qualcosa col casino dei monaci birmani. Esperimento sociologico.

Ero pessimista, ma alla fine del turno, ora 2 a.m., ho dovuto ricredermi. In peggio. Zero persone zero mi hanno chiesto se il mio abbigliamento avesse un qualche significato. E lavoro in un disco-pub-bar di paese, dove conosco più o meno tutti i nostri clienti, quindi la scusa dell'estraneità non regge. E' che proprio la gente se ne sbatte le balle di tutto. Punto.

Dopo aver parlato con almeno 400 persone quella sera il risultato è per lo meno non equivocabile. E hai voglia a fare trasmissioni per monitorare il grado di affezione dei giovani alla politica e all'attualità. E hai voglia a criticare Vespa & Mentana e il loro carrozzone di cronaca nera.

Provate a chiedere di Garlasco e di Miamar e poi vedete i risultati...

Bevande & Drink [13]

Le cose stanno così. Prima, in un bar, c'erano 10 articoli: vino bianco, vino rosso, prosecco, coca-cola, aranciata (e spuma, ad andare indietro un pochino), Vecchia Romagna e Stock '84.

Oggi, fortunatamente, ci sono mille articoli. Il caffé? Puoi prepararlo in mille modi e con diversi ingredienti (decaffeinato, orzo, gingseng, etc...). Il succo? Ci sono almeno 15 gusti. Il the freddo? Almeno verde, pesca, limone aspettando la novità dell'estate. Alcolici? Un'infinità. Bevande leggermente alcoliche? Centinaia: dai Bacardi Breezer alla Smirnoff, Eristoff, Camari Mixx e compagnia al seguito. Birra? Se non ne hai almeno 4/5 tipologie alla spina e una decina in bottiglia sei fuori dal giro. Vino? Beh, oggi sono tutti intenditori (almeno... anzi soltanto a parole), quindi almeno una quindicina di etichette per il bianco e altrettante per il rosso non possono mancare. Panini e piadine? Almeno una ventina con fantastici nomi esotici e la massima disponibilità a mischiare gli ingredienti.

Insomma, l'avrete capito... non se ne esce più.
Però a volte si esagera. L'altro giorno mi viene chiesto un the caldo.

- Benissimo (ne abbiamo una trentina di qualità in bustina e una decina essiccate), quale ti porto?
- Mah... non so... diciamo... beh, dai, uno normale... un the rosso africano deteinato.

A me sembrano tutti impazziti...

Le puntate precedenti di Drink & Bevande: [12] - [11] - [10]