I nostri padri ci uccideranno

Allora dimmi, sinceramente, ti sarebbe piaciuto nascere in un mondo dove l'ambizione dei padri è quella di sopravvivere ai figli?
(Daniel Pennac - Signor Malaussène - Capitolo XIII: Tutto il cimitero ne parla - 61)
Gli allarmi sulle presunte richieste eccessive dell'umanità sul le risorse del pianeta Terra si rincorrono e si sovrappongono. Viene da pensare che sia tutto vero - o almeno in buona parte - e così ci si ferma a riflettere sempre più spesso.

Smentiamo quindi Mlaussène che, nella citazione, si rivolge al suo futuro figlio: i nostri "padri" non vogliono sopravviverci. Ci odiano ugualmente e a tal punto da non pensare neanche lontanamente di impegnarsi per aggiustare le tendenze di lungo periodo che ci portano verso la catastrofe annunciata.

La scuola non insegna a rispettare la Natura (quante ore di lezione di biologia si fanno rispetto a... che ne so... la lingua latina?). La politica non si preoccupa di raddrizzare l'industria, pur con qualche sacrificio, verso un modello di sviluppo più consapevole (no, chiediamo all'Europa delle deroghe sui patti firmati). L'economia continua a sostenere e a puntare sul consumismo: non appena un comparto vede calare dell'1% la produzione si ricorre a incentivi per convincere i cittadini ad acquistare sempre nuovi manufatti.

Vi sembra possibile che io debba convincere i miei genitori a fare la raccolta differenziata come si deve?

Una macchia... macchiante

La logica implacabile che le persone perbene attribuiscono ai criminali...
Come ti inscatolano la prima infanzia, il carattere, i movimenti, la premeditazione, i mezzi messi in opera, l'omicidio propriamente detto e l'assistenza post-crimine... Tutto è collegato! ... Tutto "fa senso"... parole e silenzi...
(Daniel Pennac - Signor Malaussène - Capitolo XII: In prigione (al presente) - 53)
Questa cosa che tutto è collegato e discende a cascata dall'infanzia all'adolescenza, dalla giovinezza all'era adultà mi ha sempre incuriosito.
In pratica non ci si può liberare mai di se stessi, ma bisogna continuare a caricare la propria gerla passo dopo passo: questo è un bene, perché una buona educazione instrada su un percorso positivo. Ma è anche un male, perché è la giustificazione perfetta per condannare una persona che ha la sfortuna di avere una piccola macchia nel suo curriculum. Condannare a priori intendo.
Qualcuno ha parlato di pregiudizi?

Lasciamo fuori... il suono

Naturalmente si può non guardare lo schermo, ma è impossibile sfuggire al suono, anche vivendo con un materasso intorno alle orecchie. Tutto quello che esplode su celluloide da quando il cinema fa rumore, esplode nella mia cella.
(Daniel Pennac - Signor Malaussène - Capitolo XII: In prigione (al presente) - 47)
Vivere in una città è come vivere in una grossa, enorme casa comune. Non è difficile da capire, eppure pare che qualcuno faccia fatica a farselo entrare in testa.

E così stanotte sveglia di soprassalto alle 4.30 per colpa di uno sventurato ascoltatore di autoradio al massimo volume. Dopo 30 secondi una muraglia di tapparelle si alza per protestare un po' di civiltà: una protesta silenziosa in verità, perché nessuno si è lanciato in improperi o bottiglie d'acqua. Evidentemente per una volta la rabbia ha ceduto il passo allo stupore.

PS: Peccato per questa riproposizione del metodo Kubrick-Burgess quando ci si poteva spremere di più le meningi. A meno che si trattasse di un tributo ad Alexander De Large...

Errori giudiziari e smentite

Un errore giudiziario è sempre un capolavoro di coerenza.
(Daniel Pennac - Signor Malaussène - Capitolo XII: In prigione (al presente) - Epigrafe al capitolo)
Al di là di ogni considerazione di merito o di valore, mi chiedo il motivo di queste continue smentite da parte del premier. All'inizio pensavo fosse una strategia, ma se almeno una volta alla settimana ci troviamo di fronte a una dichiarazione e a una smentita nel giro di poche ore (generalmente dopo che si è/sono accorti di aver esagerato con le parole) qualcosa non va.

O per lo meno la strategia, se di strategia di governo si tratta, diventa rididcola. Anche perché le interviste con le parole che vengono smentite le vediamo e sentiamo tutti. Davvero, faccio fatica a capire.

E questa epigrafe di Malaussène cade a fagi(u)olo: potrebbe essere il riassunto del lavoro degli ultimi 20 anni di magistratura nei confronti di Berlusconi. Un grosso errore giudiziario dettato da un quadro generale che porta verso la direzione della colpevolezza. Oppure hanno ragione le toghe e c'è qualche problema con leggi ad personam create da alcuni Governi...

Le parole "antiche"

Ronza, il commissario Legendre. Parla la lingua di quelle contrade glaciali dove le persone decedono invece di morire, dove le mogli sono delle consorti e i mariti dei coniugi, dove il dolore prova ma non sconvolge, il commissario di divisione Legendre parla la lingua tirata di quei registri dove si appendono i nomi in fondo ai cognomi, i quali diventano numeri di matricola quando le cose si mettono male.
(Daniel Pennac - Signor Malaussène - Capitolo XI: Il ritorno del capro - 46)
Il pensiero non è nuovo, anzi, è quasi banale. Però ero abituato all'insofferenza al burocratese solo in Italia: evidentemente anche in Francia è avvertibile lo stridore della vita quotidiana contro i meccanismi della giustizia e della burocrazia statale.

E io non me lo spiego...

Concerto divertente

E chi l'avrebbe detto che un quasi 60enne potesse avere tutta quella energia? Lo immaginavo e ne ho sentito parlare per anni, ma non avevo mai sperimentato di persona.

Quindi il concerto di Vasco sabato sera al Delle Alpi di Torino in qualche modo mi ha sorpreso: ho cantato, ballato, urlato. Insomma, mi sono proprio divertito.

Consigliare?

A volte mi sento quasi in dovere di consigliare qualcuno che si trova in difficoltà (reale o relativa). Ma, potente come il sibilo di una freccia, mi viene alla mente questo aforisma di (si dice) La Rochefoucauld che mi fa chiudere la bocca:
Si è sempre abbastanza forti per sopportare i mali altrui.

Telecom Italia e la TV

Il (quasi) nuovo grande capo di Telecom, Bernabè, sta facendo delle scelte. Giuste, sbagliate, che ci danno fastidio, non condivisibili o meno, ma è questo che deve fare un dirigente d'azienda: prendere decisioni e, si spera, assumersene onori e/o oneri che ne seguiranno.

Il canale MTV è stato sfruttato per creare un operatore mobile virtuale, MTV Mobile, con target ben specifico e, a suo modo, interessante (che io la consideri spazzatura non fa testo; io non faccio parte do quel tipo di pubblico).

L'altro canale di proprietà Telecom, LA7, sta invece vivendo un periodo di involuzione, di ritorno nel bozzolo senza neppure esserne davvero uscita. E' evidente che non rientra nei piani dell'azienda e, ripeto, non c'è niente di male, ma come non essere d'accordo con l'ultimo paragrafo di questo articolo:
La cosa più saggia a questo punto sarebbe di trovare un investitore che ci creda e che voglia fare il mestiere della Tv. In Italia molti sono disposti a giocarsi una fiche su Alitalia per far piacere al presidente del Consiglio, ma nessuno è così pazzo da volergli dispiacere, facendogli concorrenza proprio nelle Tv.

Dimostrare

Certi giorni mi sento in dovere di dimostrare qualcosa. Altre volte invece sto bene così e credo di essere in credito col mondo intero. Sarà l'età?