by Limo
Guardo il comodino accanto al letto e quasi mi meraviglio della mia schizofrenia "letteraria" di questi giorni di riposo lavorativo.
In ordine sparso ho aperti:
- Rolling Stone sulla pagina dell'articolo dell'orrenda e insopportabile Pop Porno de Il Genio, che tentano di dissimulare la loro felicità per l'inaspettata fortuna mediatica.
- Le Operette Morali di Leopardi, precisamente questo dialogo.
- Una biografia di Vasco Rossi di Massimo Poggini quasi a metà.
- Un Ammaniti intonso da iniziare dopo avere letto di fila Branchie e Fango.
by Limo
Certe mattine ti svegli e fuori c'è la Milano che ti aspetti. Una leggera foschia mattutina tra i palazzi silenziosi, i lampioni sospesi dei tram che si muovono leggermente accarezzati dal vento, i lontani rumori di auto di chi si sveglia presto per iniziare la giornata.
E un sentimento indefinito di terra delle opportunità e del naufragio ti prende gli occhi e il cervello.
by Limo
Ogni tanto, quando riprendo in mano l'ormai impolverata 6-corde, mi riprende la voglia di mettermi lì e mettere insieme qualche suono e qualche parola.
Poi guardo il mio computer, che straborda di dischi e canzoni poco o mai ascoltate, e mi chiedo che senso abbia, ormai, mettersi lì a scrivere della pessima musica. Ne abbiamo già molta: un bel po' buona e un bel po' di più che vira al pessimo o che si discosta dai miei gusti personali.
Perché dovrei aggiungere la mia voce stonata e le mie dita tremolanti a questo gran chiasso planetario? Esatto, dovrei aver qualcosa da dire. Ma sono pensieri di un attimo. Non so quanto valga la pena fissarli su un pentagramma.