Pulp, di Charles Bukowski: breve recensione

Questo è un grande libro signori! Girava per casa da più di un anno, girovagante tra i vari scaffali della libreria, spolverato, preso e riposto più volte. Come il miglior giocatore di calcio ha colto l'occasione al volo: si è fatto leggere tutto d'un fiato.

Irriverente, assurdo, improbabile, divertente, ironico, leggero, con perle sorprendenti e ficcanti, . Leggetelo, vi porterà via pochi giorni. Da segnalare i dialoghi, di cui riporto un esempio:
Il tizio all'estremità del banco incrociò lo sguardo con il mio, fece un cenno con la mano, urlò: "Come va, Eddie?"
"Non sono Eddie," lo informai.
"Gli assomigli," fece lui.
"Non me ne importa un cazzo, se assomiglio a Eddie oppue no," risposi.
"Stai cercnado guai?" chiese.
"Sì," dissi, "vuoi procurarmeli tu?"
Il barista mi portò il drink, prese un po' dei soldi che avevo lasciato sul banco, disse: "Non penso che lei sia una persona simpatica".
"Chi ti ha detto che sei capace di pensare?" chiesi.
[fine capitolo]
[inizio capitolo]
Entrai e mi sedetti su uno sgabello. Il barista (di un altro bar, ndr) si avvicinò.
"Salve, Eddie," disse.
"Non sono Eddie," lo informai.
"Eddie sono io," precisò lui.
"Non vorrai scherzare con me," gli dissi.
"No, è lei che scherza con me."
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