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Raimondo A. Vaiastri è l'anello debole della catena dei protagonisti: sbatte contro i muri delle sue bugie così come molti di noi nella vita, che arrivano a costruire curriculum, inventare aneddoti, immaginarsi avventure amorose senza alcuna possibilità reale di portare avanti la montatura all'infinito. Forse è questo quello che mi è piaciuto di più. L'implacabilità del congegno della vita reale...
Ti starò alla larga per un po', caro autore, come sempre mi riprometto dopo la patina di sospensione del giudizio che nasce spontanea dopo aver letto (tutto d'un fiato!) un tuo romanzo. Che continua a piacermi e non piacermi, attrarmi e respingermi, colpirmi e annoiarmi.
Io l'ho trovato molto, molto gradevole nella prima parte, poi sconclusionato, una specie di ibrido tra "Treno di panna" e "Due di due", con ripetute autocitazioni e autoriferimenti.
In ogni caso, lo rileggo sempre con piacere!
good start
I Veri Nomi è una storia mitica, un piccolo grande Lebowski delle nostre latitudini...