Lasciamo fuori... il suono

Naturalmente si può non guardare lo schermo, ma è impossibile sfuggire al suono, anche vivendo con un materasso intorno alle orecchie. Tutto quello che esplode su celluloide da quando il cinema fa rumore, esplode nella mia cella.
(Daniel Pennac - Signor Malaussène - Capitolo XII: In prigione (al presente) - 47)
Vivere in una città è come vivere in una grossa, enorme casa comune. Non è difficile da capire, eppure pare che qualcuno faccia fatica a farselo entrare in testa.

E così stanotte sveglia di soprassalto alle 4.30 per colpa di uno sventurato ascoltatore di autoradio al massimo volume. Dopo 30 secondi una muraglia di tapparelle si alza per protestare un po' di civiltà: una protesta silenziosa in verità, perché nessuno si è lanciato in improperi o bottiglie d'acqua. Evidentemente per una volta la rabbia ha ceduto il passo allo stupore.

PS: Peccato per questa riproposizione del metodo Kubrick-Burgess quando ci si poteva spremere di più le meningi. A meno che si trattasse di un tributo ad Alexander De Large...
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