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Tutti a lodare la grandiosità dell'allestimento di Zeffirelli, lo spreco di dorature e comparse, la magnificenza dell'eccesso e dell'esagerazione. Meglio la musica pop a questo punto: se gli U2 o i Rolling Stones fanno un tour grandioso ma povero di sostanza e di interpretazione qualcuno lo fa notare che dietro la patina di grandeur c'è un gruppo stanco e demotivato.
Invece questa fresca opera del 1871 è sempre interpretata con gioia, passione, sentimento, preparazione. Sarà vero?
Sarebbe come se cinema riproponessero sempre Quarto potere o Il gabinetto del dottor Caligaris. Belli e significativi, autoriali e di spessore... ma non si può fare altro?
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