Inverno. Domenica pomeriggio. Sono in auto diretto verso un centro commerciale. La musica non è un disco di un ricercato sassofonista sudafricano ma una stazione radio che spara Cesare Cremonini, Padremadre.
Messa così appare come la più evidente esemplificazione del disagio giovanile in avanzato stato di decomposizione. Non cercherò di corrompervi, ma, credetemi, tutta la situazione è il risultato di un bel po' di roba che ha giocato a mio sfavore (e un po' me la sono anche andata a cercare).
Mi sono messo lì, posto passeggero anteriore, sprofondato nel sedile, ad ascoltare un po' il testo della canzone. Giusto per non avere altro da fare. Come al solito mi sono stupito del fatto che il refrain (ritornello per gli italianisti), fosse concettualmente completamente (leggeri questi due avverbi consecutivi, eh?) sballato. Come direbbe il guidatore dell'auto di ieri pomeriggio, vi spiego...
Il ritornello recita così: Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è, eccola qua. È come se, foste con me.
Ora: la canzone è dedicata ai suoi (di Cremonini) genitori che, avendo un figlio diventato famoso in giovanissima età, se lo saranno visti sparire dalla circolazione casalinga e cittadina. Sono genitori come tutti gli altri, gli sarà dispiaciuto. Ecco allora che avranno detto: Figliolo, ci manchi. Lui avrà risposto: Ma sì, pensate che ogni volta che ascoltate una mia canzone potete sentirmi ancora come se fossi lì. Quindi loro ribattono: Beh, dai, Cesare, non è proprio la stessa cosa.
Quindi la frase, Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è, eccola qua non funziona. Loro dicono che una canzone non potrà mai sostituire il proprio figlio. Lui risponde dicendo che questa canzone sta al posto suo. Un discorso tra sordi... Meglio sarebbe stato dire: Anche se una canzone che stia al posto mio non c'è, prendetela come un regalo.
E la frase È come se, foste con me, sarebbe stata corretta se fosse stata: È come se io fossi con voi. Altrimenti non regge...
Le puntate precedenti di Testi & Canzoni: [1] - [2]
Messa così appare come la più evidente esemplificazione del disagio giovanile in avanzato stato di decomposizione. Non cercherò di corrompervi, ma, credetemi, tutta la situazione è il risultato di un bel po' di roba che ha giocato a mio sfavore (e un po' me la sono anche andata a cercare).
Mi sono messo lì, posto passeggero anteriore, sprofondato nel sedile, ad ascoltare un po' il testo della canzone. Giusto per non avere altro da fare. Come al solito mi sono stupito del fatto che il refrain (ritornello per gli italianisti), fosse concettualmente completamente (leggeri questi due avverbi consecutivi, eh?) sballato. Come direbbe il guidatore dell'auto di ieri pomeriggio, vi spiego...
Il ritornello recita così: Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è, eccola qua. È come se, foste con me.
Ora: la canzone è dedicata ai suoi (di Cremonini) genitori che, avendo un figlio diventato famoso in giovanissima età, se lo saranno visti sparire dalla circolazione casalinga e cittadina. Sono genitori come tutti gli altri, gli sarà dispiaciuto. Ecco allora che avranno detto: Figliolo, ci manchi. Lui avrà risposto: Ma sì, pensate che ogni volta che ascoltate una mia canzone potete sentirmi ancora come se fossi lì. Quindi loro ribattono: Beh, dai, Cesare, non è proprio la stessa cosa.
Quindi la frase, Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è, eccola qua non funziona. Loro dicono che una canzone non potrà mai sostituire il proprio figlio. Lui risponde dicendo che questa canzone sta al posto suo. Un discorso tra sordi... Meglio sarebbe stato dire: Anche se una canzone che stia al posto mio non c'è, prendetela come un regalo.
E la frase È come se, foste con me, sarebbe stata corretta se fosse stata: È come se io fossi con voi. Altrimenti non regge...
Le puntate precedenti di Testi & Canzoni: [1] - [2]
nel cerbello del nani si imprigionano pensieri incriccati forte.. e per lungo tempo.. eh eh.
io avevo rimosso
Cacchio daniele, non drogarti con il dixan, per favore.
Finito di leggere il post mi è venuto il mal d'auto.