Ministri & Punti di vista

Spesso pensiamo che i politici non sappiano di quello di cui stanno parlando. Spesso pensiamo che parlino tanto per fare. Spesso pensiamo che prendano decisioni senza sapere i risultati che avranno. Spesso portano avanti iniziative che non sanno neppure se sarà possibile realizzarle.

Questo è il caso del ministro Fioroni che, in merito alle problematiche dei videodi pedofili e di aggressioni di vario tipo collegate ad episodi di cronaca (bianca?) recenti, ha proposto di fermare quel mostro che è la rete! (parole mie di riassunto del suo pensiero).

Ecco questo estratto di un'intervista per
La Stampa:

Ministro, piovono critiche in Rete da quando lei ha auspicato con urgenza «un giro di vite su Internet»: può spiegarsi?
Intendo tutelare i minori dall’accesso a tutto ciò che possa danneggiare la loro formazione e il loro sviluppo. ... Una regolamentazione è un prerequisito di civiltà e spero che l’Italia per una volta possa diventare di esempio.
Lo sa che nemmeno gli Usa hanno una norma simile? Che il governo Bush ha provato a chiedere a Google l’elenco dei suoi utenti per individuare i consumatori di pornografia online e Google ha detto «no, grazie»?
Mi risulta che ci siano altri Paesi invece che sono riusciti a ottenere fior di filtri.
Intende la dittatura di Pechino?
Sì, anche se i nostri obiettivi sono diversi dai loro: non la libertà d’espressione, ma il rispetto del nostro principio costituzionale di libertà senza danneggiare la libertà altrui.
Ma a quanto pare nemmeno in Cina i filtri funzionano davvero: gli esperti dicono che, ammesso che sia giusto filtrare, per la natura senza confini di Internet è impossibile applicare tali controlli. Meglio educarli, i ragazzi.
Dire che è complicato suona come una scusa. Non mi chieda come si fa: io penso a porre il problema, saranno i tecnici a trovare la soluzione.

Ma come si fa a prendere sul serio una persona del genere? Vi viene da ridere o da piangere? Ministro dell'Istruzione 'sto qui?
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