Ho perso la direzione


Un'amica, Sara, mi scriveva oggi, a proposito del costo delle comunicazioni in Italia (internet e telefoniche), della sua esperienza negli U.s.a., dove tale costo era incredibilmente più basso già qualche anno fa. Così mi scrive:

Un amico in visita in Italia e stupito dei costi del nostro sistema di comunicazione, ha detto una frase che mi è rimasta impressa: 'se non permetti a tutti di comunicare, non ci può essere libertà'.
Allora mi era sembrata un po' eccessiva, da americano ultraliberale e un po' egocentrico, ora non più.

Certe cose ti fanno riflettere, tanto più visitando subito dopo il sito www.forzaitalia.it (che spero non sia quello ufficiale (ma temo di sì) ma sarebbe veramente da stupidi farsi scappare un dominio così!... quindi è proprio quello ufficiale) che, a poche settimane dalle elezioni, porta avanti la campagna elettorale in questo modo: una satira contro la situazione attuale dello schieramento avversario (ma non era proprio Berlusconi a criticare un uso di questo tipo dei mezzi di comunicazione? Quasi quasi, con un editto slovacco, lo butto fuori dalla rete!). Ma è possibile che gli argomenti della prima pagina siano quelli? Siamo ridotti a questo punto? Non esiste il bene del cittadino prima che della propria parte politica (e in questo la Sinistra fa scuola: lasciate in pace Silvio!)? E poi cosa significa Campagna immateriale di comunicazione? Da quando la comunicazione è "materiale"? Certo, ci sono i libretti/volantini/vademecum che il governo ha pensato bene di spedire (giusto ognitanto, per ricordare chi comanda) a milioni di famiglie italiane... ovviamente a spese nostre (Silvio (o chiunque governerà prossimamente): a me non spedire niente. Mandami un link al quale fare riferimento. Sarà più che sufficiente).

Ma diamo uno sguardo veloce ai "cartelli" esposti:


Oggi leggi per i nostri figli --> Domani per il consorte
La battuta è bella (diciamo che almeno fa sorridere). Sul fatto che leggi varate dal governo Berlusconi-bis siano per i "nostri" figli un po' mi urta. Sicuramente sono state fatte per i "suoi" di figli (ricordate il risparmio che la modifica sulle tasse di successione ha comportato per il premier? Appena varata la legge trasferì cospicue somme ai suoi familiari risparmiando qualche baule di soldini...); ma andando a "pescare nel torbido" potremmo anche buttar lì questa interpretazione: essendo ogni uomo "figlio" di qualcun altro, non sarà che intendesse che in quei figli è compreso anche lui?

Oggi governi stabili --> Domani precari
Non so voi, ma da giovane spaventato dalla precarietà (che è ben diversa dal concetto di "mobilità" con cui tanto ci hanno afflitti) preferisco mille volte "governi precari" ma un "lavoro stabile". Grazie alla stupidità della legge Biagi (che coloro che l'hanno tolto di mezzo avessero capito tutto (senza arrivare giustificarli)?) varata dal governo precedente (di sinistra), siamo arrivati alla mobilità distorta: siamo capaci di prenderlo... sì, proprio lì... da diverse angolazioni, in mobilità totale.

Oggi la nuova Italia --> Domani povera Italia
Anche questa questa battuta non è male, ma il significato sinceramente mi sfugge.

Oggi quattro partiti --> Domani quarantaquattro
Su questo hanno piena ragione. Però messa così sembra che 44 sia un numero magico (un po' come il 70 volte 7 di biblica memoria) e che rischi di significare qualcosa. Invece non è così. Sono semplicemente dei trafficoni. Eppure coloro che si sono recati alle urne per le primarie hanno inicato in maniera compatta (anche loro scendendo a compromessi, perché come si fa a dare fiducia a Prodi? Eppure se l'hanno fatto vuol dire che per il bene comune hanno sacrificato in parte le proprie idee) una strada maestra verso la quale correre. Perché non rispettate il loro desiderio? Perché avete tutti la "mania del cortiletto"?

Oggi occupazione --> Domani okkupazioni
Qua scendiamo nel ridicolo. Comunisti, mangia bambini, okkupazioni... forse credono che tutti i ragazzini (e non) che scrivono con le odiate "k" per una sorta di mania di personalizzazione del messaggio sono tutti fassiniani-prodiani-rutelliani?

Oggi più lavoro --> Domani meno
Credo che non voglia significare molto. "Oggi più lavoro" rispetto a quando? A ieri? Al mese scorso? A un decennio fa? A domani? Poniamo che sia "oggi più lavoro" rispetto a quando "noi non eravamo al governo". Domani ci sarà meno lavoro ma più sicuro? Domani la gente si adatterà a fare anche altri lavori oltre al manager/pubblicitario/addetto stampa/studente a vita? Ci sto: domani meno lavoro, ma quello disponibile lo facciamo davvero. Senza fare i finti disoccupati.

Oggi riforme --> Domani controriforme
Perdonate l'imprecisione storica (per chi la capisce). Visto che fra le fila della CdL (Casa delle Libertà) ci sono molti cattolici (o che si professano tali), qualcuno mi dice cosa c'è di male nelle Controriforma? Ragionando in tal modo si potrebbe ripercorrere la Storia della Chiesa con un occhio diverso. L'istituzione ecclesiastica era allo sbando (e il paragone con la classe politica della Prima Repubblica può essere azzeccato), quindi tale Lutero decise che così non si poteva andare avanti... sono tutti corrotti, nessuno sa più fare il mestiere del quale è incaricato, tutti sfruttano la posizione che occupano per il loro tornaconto personale, etc... (e anche qui i paragoni calzano a pennello). Però, sempre tale Lutero, esagerò un poco, bruciando testi e codici, esautorando il clero, etc... (e anche qui calza: Berlusconi che azzera le leggi, che esautora la magistratura per alcune funzioni). Quindi la Chiesa Romana attuò una Controriforma (in raltà è chiamata Riforma perché quella di Lutero avviene al di fuori della Chiesa) che cercò di attenuare i difetti del sistema precedente ma senza costruire un nuovo castello di carte come fecero i Protestanti. Ecco quindi che, dopo i ribaltoni disordinati e frenetici di questi anni, forse un ritorno a un sistema corretto e aggiustato dalle anomalie ma meno radicale forse è la scelta giusta. Quindi speriamo in un "domani di controriforme"! E perché non citare la saggezza (popolare e scontata ma efficace) del Ligabue nazionale: "Strade troppo strette e diritte / Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po'/ che andare va bene però / A volte serve un motivo, un motivo. "

Oggi devolution --> Domani centralismo democratico
Qui non posso commentare, perché la Devolution è una delle poche cose che (pur creando una valanga di problemi nei primi tempi) porterà a una più corretta divisione dei compiti e delle risorse. Lo stesso dovrà avvenire per i contratti nazionali delle categorie: può un impiegato milanese guadagnare come uno di Caserta? Secondo me no. Troppo differente il costo della vita.


E per concludere, alcune parole dette da un altro cantautore italiano, Lorenzo Cherubini (lo conoscete vero?) che cantava (il titolo della canzone è proprio il titolo del post), per una parte e per l'altra (nel 1992... sembra incredibile come l'orologio del tempo sembra rimasto fermo, vero?):

pds, pci / comunisti oppure no / chi mi dice rinnovati chi mi dice però / però però le radici la foglia delle querce / mi sembra che qualcuno voglia vendermi una merce ma le idee son cose serie non voglio acquistare / vorrei capire vorrei capire

il partito della destra che paura ragazzi / sentir parlare di passato mi sembrano pazzi / eppure la dialettica è un'arma tagliente che colpisce come sempre il popolo ignorante / come me che non son re ma che vorrei imparare / ma che più mi do un motivo più li mando a cagare

Prosit!
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