by Limo
Spesso pensiamo che i politici non sappiano di quello di cui stanno parlando. Spesso pensiamo che parlino tanto per fare. Spesso pensiamo che prendano decisioni senza sapere i risultati che avranno. Spesso portano avanti iniziative che non sanno neppure se sarà possibile realizzarle.
Questo è il caso del ministro Fioroni che, in merito alle problematiche dei videodi pedofili e di aggressioni di vario tipo collegate ad episodi di cronaca (bianca?) recenti, ha proposto di fermare quel mostro che è la rete! (parole mie di riassunto del suo pensiero).
Ecco questo estratto di un'intervista per La Stampa:
Ministro, piovono critiche in Rete da quando lei ha auspicato con urgenza «un giro di vite su Internet»: può spiegarsi?
Intendo tutelare i minori dall’accesso a tutto ciò che possa danneggiare la loro formazione e il loro sviluppo. ... Una regolamentazione è un prerequisito di civiltà e spero che l’Italia per una volta possa diventare di esempio.
Lo sa che nemmeno gli Usa hanno una norma simile? Che il governo Bush ha provato a chiedere a Google l’elenco dei suoi utenti per individuare i consumatori di pornografia online e Google ha detto «no, grazie»?
Mi risulta che ci siano altri Paesi invece che sono riusciti a ottenere fior di filtri.
Intende la dittatura di Pechino?
Sì, anche se i nostri obiettivi sono diversi dai loro: non la libertà d’espressione, ma il rispetto del nostro principio costituzionale di libertà senza danneggiare la libertà altrui.
Ma a quanto pare nemmeno in Cina i filtri funzionano davvero: gli esperti dicono che, ammesso che sia giusto filtrare, per la natura senza confini di Internet è impossibile applicare tali controlli. Meglio educarli, i ragazzi.
Dire che è complicato suona come una scusa. Non mi chieda come si fa: io penso a porre il problema, saranno i tecnici a trovare la soluzione.
Ma come si fa a prendere sul serio una persona del genere? Vi viene da ridere o da piangere? Ministro dell'Istruzione 'sto qui?
by Limo
L'umilissima Monica Bellucci ha consegnato a Fabio Cannavaro il tanto agognato Pallone d'oro (quarto italiano della storia ad averlo vinto). Lo avrà fatto con tutta la sua spocchia, con tutta la sua aria da diva, con tutto il suo altezzoso modo di parlare, con tutta la sua vanagloria di finta-attrice.
Però ha comunque svolto il compito che le spetta e che, almeno quello perché fare l'attrice è altra cosa, riesce a fare molto bene: la bella valletta che consegna il premio al vincitore. Qui il premio era importante, è indubbio, ma il senso è quello... (e anche qui ci starebbe bene e le chiacchere stanno a zero, ma ancora una volta soprassiedo alla tentazione).
by Limo
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Lamentarsi è parte integrante del costume nazionale (ma non solo). Però vi invito a fare un giro in centro a Milano: i negozianti sono scorbutici, nervosi, incostanti, ti ignorano. Ma non lo fanno per cattiveria o per poca professionalità.
Semplicemente i negozi traboccano di clienti. Donne con borse enormi escono da negozi piccolissimi. I regali sono fatti in sequenza e con metodo, seguendo una chilometrica lista di conoscenze da mantenere, di rapporti da consolidare, di sentimenti da esternare con discrezione.
Di recessione non voglio sentire parlare (potrei aggiungere e le chiacchere stanno a zero, ma viste le critiche precedenti meglio se soprassiedo).
by Limo
I giochi di parole sono sempre divertenti. E non hanno colore politico. Quindi questo volantino (qui gli altri) approntato per la manifestazione che la Casa delle Libertà ha indetto per il 2 dicembre a Roma (con tanto di shop nel sito creato per l'occasione) mi piace.
È divertente senza essere volgare o troppo lesivo. Poi si può essere d'accordo o meno (io meno).