Il canale televisivo LA7 sta portando avanti da mesi, con implacabile fermezza e regolarità, una specie di campagna di sostegno per la rielezione a Presidente della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi. Il buon Azeglio, in perfetta sintonia (come sempre) con la moglie Franca, ha già gentilmente declinato l'offerta giuntagli dalla stampa più che dalle forze politiche in Parlamento e Senato, affermando di voler trascorrere la "pensione" (non oso pensare a quanto ammonti viste le cariche ricoperte durante la vita lavorativa: nella Banca d'Italia ha ricoperto tutte le cariche prestigiose divenendone Governatore dal 1979 al 1993; è stato Presidente del Consiglio; etc...) nella sua amata Livorno.
Esasperato dal sondaggio/campagna del settimo canale, ho scritto questa (completamente inutile, me ne rendo conto) e-mail all'emittente:
E' stato un buon Presidente della Repubblica. Come si suol dire "l'uomo giusto al posto giusto": partecipe di tutte le vicende, dalle più felici alle più cupe, della recente storia d'Italia è il testimonial (passatemi il termine) adatto per celebrazioni di stampo memoriale e per discorsi generici sull'unità del Paese e sulle istituzioni che lo sorreggono.
Ha ora espresso il desiderio di lasciare la vita politica, dopo anni di onorato (e onorevole) servizio: perché un uomo nato nel 1920, alla veneranda età di 86 anni, dovrebbe essere invitato a un'altra settennale presidenza? Lasciamolo in pace nella sua Livorno con la moglie Franca per gli anni (speriamo molti) che gli rimangono da vivere.
Quale immagine di forza dell'Italia vogliamo restituire all'estero con la rielezione di un bonario ottuagenario alla carica più prestigiosa (seppur non la più influente)?
Perché vi ostinate con questa vostra campagna? Non c'è altra causa più significativa da sostenere?
Cordiali saluti,
Daniele Limonta.
Se volete sostenere il Ciampi-bis votatelo... ma chi ce lo fa fare? Un'iniziativa importante potrebbe essere quella di sostenere una campagna per lo sfoltimento delle sue sopracciglia (Elio è glabro al confronto), altro che Presidenza.E' stato un buon Presidente della Repubblica. Come si suol dire "l'uomo giusto al posto giusto": partecipe di tutte le vicende, dalle più felici alle più cupe, della recente storia d'Italia è il testimonial (passatemi il termine) adatto per celebrazioni di stampo memoriale e per discorsi generici sull'unità del Paese e sulle istituzioni che lo sorreggono.
Ha ora espresso il desiderio di lasciare la vita politica, dopo anni di onorato (e onorevole) servizio: perché un uomo nato nel 1920, alla veneranda età di 86 anni, dovrebbe essere invitato a un'altra settennale presidenza? Lasciamolo in pace nella sua Livorno con la moglie Franca per gli anni (speriamo molti) che gli rimangono da vivere.
Quale immagine di forza dell'Italia vogliamo restituire all'estero con la rielezione di un bonario ottuagenario alla carica più prestigiosa (seppur non la più influente)?
Perché vi ostinate con questa vostra campagna? Non c'è altra causa più significativa da sostenere?
Cordiali saluti,
Daniele Limonta.
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