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Così non avviene per l'autodromo di Monza. Due famiglie (!2-famiglie-2!) si sono lamentate, col giudice competente, di essere disturbate dal rumore che proviene dalla pista lombarda, a cui abitano vicino. Mi spiace, anche a me darebbe un po' fastidio, ma a questo punto viene da pensare che il giudice si sia fatto una sonora risata spostando l'attenzione su qualcos'altro di più importante.
E invece no. Il giudice ha dato ragione a queste due famiglie e così l'autodromo di Monza non potrà più ospitare competizioni motoristiche a scarico libero: praticamente (quasi) tutte quelle che organizza. I proprietari hanno avanzato la proposta di ridurre a 40 i giorni di utilizzo dell'autodromo, ben sapendo che in questo modo si fallirebbe comunque ma almeno senza rimetterci i risarcimenti per le gare ormai in proramma. Altra prospettiva sarebbe quella di realizzare barriere antirumore per un costo totale di 1 milione di euro. Niente da fare. Le 2-famiglie-2 si sono impuntate e non accettano nulla.
Mi rendo conto che il paragone è azzardato, ma io vi vedo più di una analogia. Quando penso a un'Italia civile, penso a un paese che riesca a conciliare le esigenze della maggioranza. Se il paese rieleggerà Berlusconi mi incaxxerei, ma se questa è la volontà del popolo che ci posso fare? Se malgrado le proteste continuate e "sanguinose" si è fatto l'aeroporto di Malpensa è per il bene della collettività. Se malgrado tutto la linea ad alta velocità passerà per la Val di Susa è per il bene della collettività. Se milioni di persone si divertono e lavorano per un passatempo innocuo come le gare motoristiche perché 2-famiglie-2 di (lascio a voi l'insulto prediletto) devono bloccare tutto? Questa non è civiltà...
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