Le corse di automobili e motociclette interessano, in Italia e nel mondo, un gran numero di persone. Un altrettanto gran numero di persone le ritengono una buffonata e un inutile spreco di soldi. Sarà quel che sarà, ma se una struttura richiama centinaia di migliaia di appassionati ogni anno per le competizioni che vi si svolgono, in qualche modo dovrebbe essere tutelata.
Così non avviene per l'autodromo di Monza. Due famiglie (!2-famiglie-2!) si sono lamentate, col giudice competente, di essere disturbate dal rumore che proviene dalla pista lombarda, a cui abitano vicino. Mi spiace, anche a me darebbe un po' fastidio, ma a questo punto viene da pensare che il giudice si sia fatto una sonora risata spostando l'attenzione su qualcos'altro di più importante.
E invece no. Il giudice ha dato ragione a queste due famiglie e così l'autodromo di Monza non potrà più ospitare competizioni motoristiche a scarico libero: praticamente (quasi) tutte quelle che organizza. I proprietari hanno avanzato la proposta di ridurre a 40 i giorni di utilizzo dell'autodromo, ben sapendo che in questo modo si fallirebbe comunque ma almeno senza rimetterci i risarcimenti per le gare ormai in proramma. Altra prospettiva sarebbe quella di realizzare barriere antirumore per un costo totale di 1 milione di euro. Niente da fare. Le 2-famiglie-2 si sono impuntate e non accettano nulla.
Mi rendo conto che il paragone è azzardato, ma io vi vedo più di una analogia. Quando penso a un'Italia civile, penso a un paese che riesca a conciliare le esigenze della maggioranza. Se il paese rieleggerà Berlusconi mi incaxxerei, ma se questa è la volontà del popolo che ci posso fare? Se malgrado le proteste continuate e "sanguinose" si è fatto l'aeroporto di Malpensa è per il bene della collettività. Se malgrado tutto la linea ad alta velocità passerà per la Val di Susa è per il bene della collettività. Se milioni di persone si divertono e lavorano per un passatempo innocuo come le gare motoristiche perché 2-famiglie-2 di (lascio a voi l'insulto prediletto) devono bloccare tutto? Questa non è civiltà...
Così non avviene per l'autodromo di Monza. Due famiglie (!2-famiglie-2!) si sono lamentate, col giudice competente, di essere disturbate dal rumore che proviene dalla pista lombarda, a cui abitano vicino. Mi spiace, anche a me darebbe un po' fastidio, ma a questo punto viene da pensare che il giudice si sia fatto una sonora risata spostando l'attenzione su qualcos'altro di più importante.
E invece no. Il giudice ha dato ragione a queste due famiglie e così l'autodromo di Monza non potrà più ospitare competizioni motoristiche a scarico libero: praticamente (quasi) tutte quelle che organizza. I proprietari hanno avanzato la proposta di ridurre a 40 i giorni di utilizzo dell'autodromo, ben sapendo che in questo modo si fallirebbe comunque ma almeno senza rimetterci i risarcimenti per le gare ormai in proramma. Altra prospettiva sarebbe quella di realizzare barriere antirumore per un costo totale di 1 milione di euro. Niente da fare. Le 2-famiglie-2 si sono impuntate e non accettano nulla.
Mi rendo conto che il paragone è azzardato, ma io vi vedo più di una analogia. Quando penso a un'Italia civile, penso a un paese che riesca a conciliare le esigenze della maggioranza. Se il paese rieleggerà Berlusconi mi incaxxerei, ma se questa è la volontà del popolo che ci posso fare? Se malgrado le proteste continuate e "sanguinose" si è fatto l'aeroporto di Malpensa è per il bene della collettività. Se malgrado tutto la linea ad alta velocità passerà per la Val di Susa è per il bene della collettività. Se milioni di persone si divertono e lavorano per un passatempo innocuo come le gare motoristiche perché 2-famiglie-2 di (lascio a voi l'insulto prediletto) devono bloccare tutto? Questa non è civiltà...
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