Il videoregistratore, per esempio, (ora evolutosi in dvd-recorder e hdd-recorder) è un'invenzione geniale, a cui non potrei più rinunciare: i (tele)film e i programmi interessanti vengono mandati ad orari improponibili (e per me un film che finisce a mezzanotte passata rientra in questa categoria); la prima serata inizia ormai alle 21.30 sfociando in un programma notturno; in tv non passa mai niente di interessante tranne un giorno in cui dovresti guardare contemporaneamente 4 canali; la pubblicità martellante ogni 20 minuti rompe il filo di tensione e di coinvolgimento che la vicenda (con grande fatica) ha creato nel salotto... insomma, una faticaccia.
Ed ecco che la tecnologia ci viene in aiuto con questo splendido elettrodomestico che ci permette di organizzare le serate e saltare la pubblicità. Ma, e un ma c'è sempre, correlata all'uso del videoregistratore c'è una sorta di ansia da programmazione.
Con gli anni i produttori hanno escogitato interfacce sempre più semplificate e usabili: così mentre prima occorreva un mese per capire come far funzionare l'accrocchio, ora bastano un paio di giorni (intensivi!) per prendere confidenza con le icone, i tasti, i menu e le funzioni (perché uno standard è ancora di là da venire). L'ansia di cui parlavo cresce sotto l'onda della preoccupazione di non avere impostato bene i parametri (canale, orario, data). Rimane sempre il dubbio di aver sbagliato qualcosa: che sia l'orario di partenza o il canale o la data, che sia per colpa nostra o del giornale su cui abbiamo rintracciato gli orari, o, tragedia delle tragedie, quando in casa manca la corrente elettrica e tutte le impostazioni saltano (così programmiamo correttamente ma è l'orologio di sistema ad essersi azzerato).
Quest'ansia sale a dismisura in due casi: quando non vogliamo assolutamente perderci l'ultima puntata di qualcosa, oppure quando, in un momento di incoscienza, accettiamo di registrare un programma per qualcun'altro. Non preoccuparti, ci penso io! esclamiamo, in un momento di follia; e quando siamo lontani da casa, certi di aver fatto tutto il possibile per non perdere la faccia di fronte all'amico/amante/ragazza/genitori ci assale il dubbio... il panico... la tensione.
Quando arriviamo a casa, facendo tutti gli scongiuri del caso, ci fiondiamo in salotto... pigiamo il tasto << sperando... di sentire... il nastro riavvolgersi...