Ci vogliono mettere in testa strane idee. Idee senza sostanza, senza fondamento. Una di queste idee forti è che il petrolio è sempre più caro. Lungi da me l'idea di remare contro questa triste realtà con cui tutti ci scontriamo di fronte al display dei distributori di carburante, in cui il rapporto "denaro versato / litri introdotti nel serbatoio" è sempre più impetuoso.
Per il petrolio si intraprendono campagne militari, si distrugge l'intero pianeta, si rovesciano governi, si lanciano allarmi sulla sua esauribilità e si mette a rischio il futuro delle prossime generazioni. Cazzo! Il petrolio aumenta ogni giorno il suo costo al barile e quindi aumenta il prezzo della benzina. Sembra un ragionamento che non fa una piega e mi spiace pagare così tanto, ma non ci si può far niente.
Poi oggi leggo che la Exxon, il cui marchio in Italia è Esso, ha presentato un bilancio 2005 mai così roseo: su un giro d'affari di 371 miliardi di dollari (miliardi! miliardi!), ha avuto un utile netto di 36,1 miliardi di dollari (miliardi! miliardi!). Le altre due compagnie petrolifere più grandi rispettivamente di 14,1 miliardi (miliardi! miliardi!) per la Chevron e 13,5 miliardi (miliardi! miliardi!) per la ConocoPhillips. La sola Exxon ha un fatturato equivalente al PIL di paesi come la Svizzera o la Svezia.
E allora penso che non è giusto (scusate il facile vittimismo). Non è giusto che il prezzo dei combustibili sia così alto. Non è giusto che si facciano guerre per permettere a queste compagnie di incassare mialiardi (miliardi! miliardi!) di dollari ogni anno. Non è giusto che milioni di persone facciano la fame per soddisfare gli azionisti delle compagnie petrolifere.
Non sto parlando da ingenuo ambientalista che vuole tutta l'energia da fonti rinnovabili o da religioso che vuole salvare il terzo mondo dalla fame. Se il petrolio costa caro (per i motivi più vari) allora è giusto pagarlo salato, ma se guadagnano miliardi (miliardi! miliardi!) di dollari con esso, significa che in realtà non è così caro. Significa che ci stanno prendendo in giro.
Per il petrolio si intraprendono campagne militari, si distrugge l'intero pianeta, si rovesciano governi, si lanciano allarmi sulla sua esauribilità e si mette a rischio il futuro delle prossime generazioni. Cazzo! Il petrolio aumenta ogni giorno il suo costo al barile e quindi aumenta il prezzo della benzina. Sembra un ragionamento che non fa una piega e mi spiace pagare così tanto, ma non ci si può far niente.
Poi oggi leggo che la Exxon, il cui marchio in Italia è Esso, ha presentato un bilancio 2005 mai così roseo: su un giro d'affari di 371 miliardi di dollari (miliardi! miliardi!), ha avuto un utile netto di 36,1 miliardi di dollari (miliardi! miliardi!). Le altre due compagnie petrolifere più grandi rispettivamente di 14,1 miliardi (miliardi! miliardi!) per la Chevron e 13,5 miliardi (miliardi! miliardi!) per la ConocoPhillips. La sola Exxon ha un fatturato equivalente al PIL di paesi come la Svizzera o la Svezia.
E allora penso che non è giusto (scusate il facile vittimismo). Non è giusto che il prezzo dei combustibili sia così alto. Non è giusto che si facciano guerre per permettere a queste compagnie di incassare mialiardi (miliardi! miliardi!) di dollari ogni anno. Non è giusto che milioni di persone facciano la fame per soddisfare gli azionisti delle compagnie petrolifere.
Non sto parlando da ingenuo ambientalista che vuole tutta l'energia da fonti rinnovabili o da religioso che vuole salvare il terzo mondo dalla fame. Se il petrolio costa caro (per i motivi più vari) allora è giusto pagarlo salato, ma se guadagnano miliardi (miliardi! miliardi!) di dollari con esso, significa che in realtà non è così caro. Significa che ci stanno prendendo in giro.
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