Stamattina (e purtroppo non solo stamattina) confusione e svogliatezza hanno contagiato un po' tutti. Perché anche le brioches sono un dramma: ce ne sono troppi tipi, ognuno è abituato a mangiarla nel suo bar, è coccolato dalla stessa pasta e dalla medesima farcitura.
Confusione dicevo. Alle 11.00 la grande e stuzzicante vetrina delle brioches è quasi vuota, spesso del tutto. O per lo meno la possibilità di scelta è ridotta. E così stamattina, come puntualmente accade verso l'ora dell'aperitivo, si è verificata almeno tre volte (non sono molte, direte voi, ma a me pare proprio stupido) questa scene(ggia)tta:
Cliente1: - Cappuccio e brioche grazie. (detto dopo che sono davanti al tavolo da almeno 30 secondi)
Io: - Certo, ma come la vuole la brioches? (perché, diavolino diavolaccio, non me lo dici subito?)
C1: Mah... mmmm... cosa le è rimasto?
I: Solo crema e marmellata.
C1: Mmmm... tu (rivolto all'amico seduto a fianco) prendi la brioche?
C2: Va bene con la crema, grazie.
I: D'accordo... per lei niente? (e muoviti! (non perché abbia fretta, ma perché poi gli altri 20 che aspettano si spazientiscono)).
C1: Mmmm... al cioccolato non ce l'ha?
I: Grrrrrrrrrrrrrrr... (trattenendo la rabbia) No, solo crema e marmellata. Mi spiace ma è un po' tardi. E poi le avrei detto che c'era anche al cioccolato.
C1: Eh eh, ci ho provato, magari ne era avanzata ancora una.
I: (Guarda che non è una caccia al tesoro. Se ti dico che non c'è, credimi, non c'è, altrimenti te l'avrei data. A me non cambia.). Allora niente brioche?
C1: No, no. (Espressione di insoddifazione) Vabbeh... me la dia con la marmellata.
I: Va bene, come vuole (emmenomaleeraora!).
Svogliatezza dicevo. E mi cadono le braccia quando un/a ragazzo/a di vent'anni mi dice qualcosa del genere.
I: Ciao. Cappuccio come al solito?
C1: Ciao... sì, grazie. però stamattina mi prendo anche una brioche...
I: Va bene, come la preferisci? Cioccolato, marmellata, crema, con uvetta o liscia?
C1: Mmmm... pffff... è uguale vedi tu. Non ho la forza e la voglia di scegliere...
Le puntate precedenti di Bevande & Drink: [5] - [4] - [3]
Confusione dicevo. Alle 11.00 la grande e stuzzicante vetrina delle brioches è quasi vuota, spesso del tutto. O per lo meno la possibilità di scelta è ridotta. E così stamattina, come puntualmente accade verso l'ora dell'aperitivo, si è verificata almeno tre volte (non sono molte, direte voi, ma a me pare proprio stupido) questa scene(ggia)tta:
Cliente1: - Cappuccio e brioche grazie. (detto dopo che sono davanti al tavolo da almeno 30 secondi)
Io: - Certo, ma come la vuole la brioches? (perché, diavolino diavolaccio, non me lo dici subito?)
C1: Mah... mmmm... cosa le è rimasto?
I: Solo crema e marmellata.
C1: Mmmm... tu (rivolto all'amico seduto a fianco) prendi la brioche?
C2: Va bene con la crema, grazie.
I: D'accordo... per lei niente? (e muoviti! (non perché abbia fretta, ma perché poi gli altri 20 che aspettano si spazientiscono)).
C1: Mmmm... al cioccolato non ce l'ha?
I: Grrrrrrrrrrrrrrr... (trattenendo la rabbia) No, solo crema e marmellata. Mi spiace ma è un po' tardi. E poi le avrei detto che c'era anche al cioccolato.
C1: Eh eh, ci ho provato, magari ne era avanzata ancora una.
I: (Guarda che non è una caccia al tesoro. Se ti dico che non c'è, credimi, non c'è, altrimenti te l'avrei data. A me non cambia.). Allora niente brioche?
C1: No, no. (Espressione di insoddifazione) Vabbeh... me la dia con la marmellata.
I: Va bene, come vuole (emmenomaleeraora!).
Svogliatezza dicevo. E mi cadono le braccia quando un/a ragazzo/a di vent'anni mi dice qualcosa del genere.
I: Ciao. Cappuccio come al solito?
C1: Ciao... sì, grazie. però stamattina mi prendo anche una brioche...
I: Va bene, come la preferisci? Cioccolato, marmellata, crema, con uvetta o liscia?
C1: Mmmm... pffff... è uguale vedi tu. Non ho la forza e la voglia di scegliere...
Le puntate precedenti di Bevande & Drink: [5] - [4] - [3]
Dunque, giusto questo:
scene(ggia)tta.
Cioè scenetta e/o sceneggiatta.
Allora propongo:
scene{ggia|t}ta
per il resto sono d'accordo con te.. Per usare un francesismo:
"che manica di rompicoglioni!"
L'idiozia di certi clienti fa paura...
Però mi chiedo: ma se le brioches alla cioccolata va via come il pane, perché i bar non ne ordinano di più?
Forse potresti implementare un sistema informatico per ottimizzare gli ordini delle brioches: un semplice algoritmo statistico che registra le "comande" di un certo tipo di brioche, introduce una variabile stimata sul flusso di clienti atteso per un certo giorno della settimana, corregge la stima in base al tempo atmosferico, e ogni mattina manda un SMS al fornaio per ordinare un certo tipo/numero di brioche.
Sono sicuro che qualcuno dei nostri amici lo tiene nel cassetto da anni, non hai che da chiedere...
@ Velenero
In realtà non è così. Se lo fosse sarebbe semplice. Mentre in pratica sembra che giri per il paese un virus (di natura sconosciuta ovviamente, ma con fattore psichico) che condiziona la mente delle persone e le fa svegliare con un'improvvisa voglia di un solo tipo di brioches ogni giorno.
E hai voglia a stare dietro alle voglie (lo so, potevo risparmiarmi il gioco di parole). Un giorno rimangono (lo so perché ne mangio parecchie la sera...) 10 brioches alla crema, il giorno dopo alla marmellata, la settimana successiva al cioccolato.. e poi ricomincia il ciclo.
Per farti un esempio: il pasticciere (oddio, con la i o senza? Sembra sia uguale) ci ha sempre portato 2/3 treccina con lo zucchero a velo e uvetta perché un paio di affezionati clienti la desideravano. Da lì è stato un crescendo di richieste per queste treccine e, dopo molte insistenze, siamo riusciti a farne portare una decina ogni mattina. Risultato? Più nessuno la chiede (e a me non piacciono molto!).
Potenza del condizionamento mentale...
@ Davide
Purtroppo i pasticcieri non vivono al passo con i tempi. Le brioches sono quelle, punto e basta. Se ne vuoi qualcuna in più sono cxxxi amari. Semplicemente non hanno voglia di farle oppure gli sta bene così. Insomma, hanno potere contrattuale molto forte.
Calcola poi che bisogna avere due pasticcieri che te le portano, perché un giorno alla settimana uno chiude (e tu non puoi restare senza), d'estate vanno in ferie (e tu non puoi restare senza).
Quindi, a meno di mettersi noi in affari aprendo un laboratorio di brioches on demand (e diventare ricchi pur dovendosi alzare a notte fonda per infornare), direi che non c'è nulla da fare. Bisogna fare buon viso a cattivo gioco.
Ma sai che sta cosa è molto affascinante ed andrebbe approfondita?
Pasticc(i)ere on Demand..
Dovresti proporre lo slogan alla pluripremiata pubblisità del noto produtore hardware d'oltreoceano.
Pasticceria On Demand... mi fa più pensare a una canzone di Elio, visto che l'ultimo pezzo si intitola Valzer Transgenico.
Pasticciere, pasticciere, tu che impasti on demand... tu che inforni on demand... tu che farcisci on demand...
è giusto che la gente vi tormenti con le brioches alle 11 dato che a bergamo non avete il pirlo! ;) :D
Non abbiamo il pirlo? Scherzi?
Pronto a servirti pirlo nelle varianti con Aperol o Campari, oppure lo spritz (sempre nelle due varianti) che sostituisce al vibo bianco del pirlo, un ottimo prosecco di Valdobbiadene.
Ovviamente il selz è, in tutti e quattro i casi, fondamentale (o così almeno si usa a Bergamo).