Un astronauta malese verrà inviato sulla stazione orbitale ISS insieme a una missione russa. Il problema nasce dal fatto che 3 dei 4 aspiranti viaggiatori spaziali ancora in corso d'addestramento, si sono dichiarati musulmani: un bel problema per l'organizzazione del viaggio, visto che l'Islam prevede rigide e rituali pratiche durante il corso della giornata.
Ecco quindi che l'agenzia spaziale malese, l'Angkasa, ha convoncato 150 studiosi per risolvere i molti problemi (sembra una barzelletta ma non lo è) correlati.
La stazione spaziale sulla quale soggiorneranno gira ogni giorno 16 volte intorno al pianeta: 16 albe e 16 notti nello spazio (ho fatto la battuta?) di sole 24 ore. Un musulmano deve eseguire cinque orazioni, l'as-Salat, obbligatorie per mezzo delle quali ripete cinque volte al giorno gli articoli sui quali riposa la sua fede. Scartata l'ipotesi di moltiplicare il tutto per 16, credo ci si adatterà per una distribuzione oraria di convenienza.
Pone problemi anche l'orientamento (Qibla) verso la Mecca durante la preghiera. Bisogna però ricordare che la direzione verso cui porsi è solo indicativa (in Italia è sud-sud-est, per esempio), e, in caso di difficoltà, è possibile esprimere anche solo l'intenzione di rivolgersi verso quel punto preciso. Scartata l'ipotesi di seguire pedissequamente il movimento della terra, credo ci si adatterà per una dichiarazione d'intenti.
Un altra difficoltà riguarda le abluzioni con acqua, necessarie per ottenere la purezza rituale. Visto che portare un chilogrammo nello spazio è una spesa non indifferente, direi che per questo problema non si intravedono soluzioni. Anche la seconda possibilità, che prevede l'utilizzo di sabbia o polvere in mancanza d'acqua è poco praticabile.
Il problema della preparazione del cibo secondo le indicazioni della religione islamica credo sia quello meno impegnativo da risolvere. A meno che siano essenziali composti particolari per la realizzazione delle razioni spaziali.
Il lavoro degli scienziati, religiosi e accademici convocati per risolvere questi contrattempi potrebbe essere lungo e infruttuoso oppure breve e di buon senso. Conosco alcuni musulmani che, pur rimanendo dei buoni fedeli, se c'è da bere una birretta non si tirano indietro. Così come conosco alcuni cristiani cattolici che, pur rimanendo dei buoni fedeli, se c'è da consumare fisicamente un rapporto con la propria fidanzata non si tirano indietro.
Ecco quindi che l'agenzia spaziale malese, l'Angkasa, ha convoncato 150 studiosi per risolvere i molti problemi (sembra una barzelletta ma non lo è) correlati.
La stazione spaziale sulla quale soggiorneranno gira ogni giorno 16 volte intorno al pianeta: 16 albe e 16 notti nello spazio (ho fatto la battuta?) di sole 24 ore. Un musulmano deve eseguire cinque orazioni, l'as-Salat, obbligatorie per mezzo delle quali ripete cinque volte al giorno gli articoli sui quali riposa la sua fede. Scartata l'ipotesi di moltiplicare il tutto per 16, credo ci si adatterà per una distribuzione oraria di convenienza.
Pone problemi anche l'orientamento (Qibla) verso la Mecca durante la preghiera. Bisogna però ricordare che la direzione verso cui porsi è solo indicativa (in Italia è sud-sud-est, per esempio), e, in caso di difficoltà, è possibile esprimere anche solo l'intenzione di rivolgersi verso quel punto preciso. Scartata l'ipotesi di seguire pedissequamente il movimento della terra, credo ci si adatterà per una dichiarazione d'intenti.
Un altra difficoltà riguarda le abluzioni con acqua, necessarie per ottenere la purezza rituale. Visto che portare un chilogrammo nello spazio è una spesa non indifferente, direi che per questo problema non si intravedono soluzioni. Anche la seconda possibilità, che prevede l'utilizzo di sabbia o polvere in mancanza d'acqua è poco praticabile.
Il problema della preparazione del cibo secondo le indicazioni della religione islamica credo sia quello meno impegnativo da risolvere. A meno che siano essenziali composti particolari per la realizzazione delle razioni spaziali.
Il lavoro degli scienziati, religiosi e accademici convocati per risolvere questi contrattempi potrebbe essere lungo e infruttuoso oppure breve e di buon senso. Conosco alcuni musulmani che, pur rimanendo dei buoni fedeli, se c'è da bere una birretta non si tirano indietro. Così come conosco alcuni cristiani cattolici che, pur rimanendo dei buoni fedeli, se c'è da consumare fisicamente un rapporto con la propria fidanzata non si tirano indietro.
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