Tutti ci siamo fatti un'idea della grande mole di informazioni che si può trovare in rete. Ci si può perdere per giorni, rincorrendo di link in link, saltabeccando da pagina a pagina, incrociando riferimenti e parole chiave. Appunto l'information overload, l'esubero e la valanga di dati che ci sommergono.
In questo articolo si spiega (secondo me molto bene e chiaramente) qualcosa che tutti abbiamo pensato e che in molti abbiamo sperimentato. In realtà veniamo inondati, soffocati e sommersi di informazioni soltanto se il nostro approccio ad esse è, diciamo così, analogico: cioè tradizionale, senza sfruttare le caratteristiche e le possibilità dell'ipertesto su cui si fonda la rete, ma sfogliando pagina a pagina, metodicamente, pedissequamente, ossessivamente. Se invece l'approccio alla tecnologia e all'informazione è di nuova concezione, diciamo digitale per comodità di contrapposizione anche se in fondo è una denominazione senza troppo fondamento, allora non avremo overload. Sfruttando gli strumenti quali rss reader o altri sistemi abbiamo la possibilità di essere iformati sull'esistenza di alcune informazioni, su come trovarle oggi, domani o dopodomani (non mi spingere oltre vista la natura ballerina dei link)
E qui c'è il salto ulteriore. Appurato che l'informazione in rete è disponibile e rintracciabile molto più a lungo e facilmente che non quella, per fare un esempio, di quella pubblicata su un quotidiano (non pubblicizzata, non rintracciabile, velocemente fuori portata), quello che più è interessante è il concetto di network: attraverso la rete che mi costruisco pian piano attraverso riferimenti, siti, amici e colleghi, blog, webradio, non solo potrò recuperare la notizia ma, ancor più stupefacente, potrò venire a conoscenza dell'esistenza di quella notizia e andarla a leggere quando avrò tempo e necessità.
La metafora della biblioteca non è obsoleta: internet è la biblioteca mondiale (e sempre più lo sarà) con i suoi scaffali-siti e le sue aree tematiche-portali. Quello che è enormemente migliorato ed evoluto sono soltanto gli strumenti di ricerca.
In questo articolo si spiega (secondo me molto bene e chiaramente) qualcosa che tutti abbiamo pensato e che in molti abbiamo sperimentato. In realtà veniamo inondati, soffocati e sommersi di informazioni soltanto se il nostro approccio ad esse è, diciamo così, analogico: cioè tradizionale, senza sfruttare le caratteristiche e le possibilità dell'ipertesto su cui si fonda la rete, ma sfogliando pagina a pagina, metodicamente, pedissequamente, ossessivamente. Se invece l'approccio alla tecnologia e all'informazione è di nuova concezione, diciamo digitale per comodità di contrapposizione anche se in fondo è una denominazione senza troppo fondamento, allora non avremo overload. Sfruttando gli strumenti quali rss reader o altri sistemi abbiamo la possibilità di essere iformati sull'esistenza di alcune informazioni, su come trovarle oggi, domani o dopodomani (non mi spingere oltre vista la natura ballerina dei link)
E qui c'è il salto ulteriore. Appurato che l'informazione in rete è disponibile e rintracciabile molto più a lungo e facilmente che non quella, per fare un esempio, di quella pubblicata su un quotidiano (non pubblicizzata, non rintracciabile, velocemente fuori portata), quello che più è interessante è il concetto di network: attraverso la rete che mi costruisco pian piano attraverso riferimenti, siti, amici e colleghi, blog, webradio, non solo potrò recuperare la notizia ma, ancor più stupefacente, potrò venire a conoscenza dell'esistenza di quella notizia e andarla a leggere quando avrò tempo e necessità.
La metafora della biblioteca non è obsoleta: internet è la biblioteca mondiale (e sempre più lo sarà) con i suoi scaffali-siti e le sue aree tematiche-portali. Quello che è enormemente migliorato ed evoluto sono soltanto gli strumenti di ricerca.
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