Scorie & Nucleare

Evidentemente la saggezza popolare del Tutto il mondo è paese un fondo di verità lo trattiene sempre tra le sue fitte maglie dell'esperienza. Molti, quasi tutti, i sostenitori dell'energia nucleare additavano alla Francia come l'esempio da seguire, un esempio esemplare (sic), un modello di efficienza, un Guarda che tanto sono a pochi chilometri dalle nostre frontiere e se succede qualcosa ne pagheremo anche noi le conseguenze, un Guarda, ci tocca comprare la loro energia a basso costo.

Sarà tutto vero, ma le loro magagne le hanno lo stesso. Le scorie dei 58 reattori attivi sul territorio francese vengono stoccate in un unico sito nazionale, in Normandia. Tutti comprendono il motivo di un centro unico: maggiore semplicità di controllo su un unico obiettivo rispetto a molteplici realtà da tenere sott'occhio. Però andatelo a dire a quelli che lì ci vivono dopo che Greenpeace ha analizzato il livello di inquinamento radioattivo delle acque del sottosuolo della regione. Indovinate? Ebbbene sì, anche ai cugini d'Oltralpe è sfuggito qualcosa, e le falde di Le Hague, usate per irrigazione e allevamento, sono un pochino frizzanti (qui il rapporto completo in francese).

Chissà perché sia Francia che Inghilterra hanno deciso di situare sulla Manica i loro depositi di scorie radioattive? L'antipatia reciproca? Mah... Certo è che il nucleare è la grande speranza energetica del genere umano, ma i problemi connessi ad essa sono troppi e troppo gravi per poterci passare sopra con leggerezza in nome della convenienza economica. Convenienza che, a dire il vero, sembra non essere reale, almeno a leggere quello che scrive Beppe Grillo.
0 Responses